Riceviamo e Pubblichiamo
L’Associazione Cacciatori Veneti di Venezia ha convocato per il giorno 13 maggio 2010 un Consiglio Provinciale per discutere delle politiche venatorie attuate dalla Provincia di Venezia durante il quale verrà proposta dal Presidente, Massimo Parravicini, un’iniziativa che intende portare allo “sciopero” di tutti i cacciatori impegnati nella cattura delle nutrie.
Tale protesta nasce dall’ultimo incredibile episodio accaduto nei giorni scorsi a Lodi dove l’ENPA ha denunciato quattro selecontrollori durante un’uscita autorizzata dalla Provincia nell’ambito del piano di abbattimento delle nutrie regolarmente previsto ed autorizzato.
Questo episodio purtroppo non è l’unico ma è solo l’ultimo di una lunga serie. Ogni giorno si verificano attacchi ingiustificati contro i cacciatori, veniamo etichettati come degli “assassini”, delle persone assetate di sangue, dei fuorilegge e fatti bersaglio delle critiche più feroci da parte degli anticaccia e dell’opinione pubblica. Quotidianamente i mass media riportano notizie, spesso false e distorte, contro la nostra categoria, senza mai chiedersi ce le notizie che stanno per pubblicare sia corrette o no.
Inoltre, con falsità e menzogne gli anticaccia hanno condizionato la scelta dei parlamentari nei riguardi dell’art. 43 della Legge Comunitaria ( quest’ultimi ancora una volta non hanno creduto nei cacciatori) e la condizioneranno sulla modifica della 157/92.
Protestiamo perché questo continuo comportamento rappresenta una totale mancanza di rispetto delle Istituzioni verso la cultura venatoria, che tengono bloccate le modifiche della 157, e del mondo rurale in generale.
Protestiamo perché sebbene l’apporto dei cacciatori impiegati nei piani di abbattimento delle nutrie sia fondamentale per contrastare l’enorme proliferazione, siamo sempre e solo noi il bersaglio di critiche e attacchi immotivati e strumentalizzati agli occhi dell’opinione pubblica.
Protestiamo perché desideriamo far capire che per noi la cattura delle nutrie non è una forma di caccia ma un servizio fornito alla collettività, previsto ed autorizzato dagli enti competenti, che non rispecchia lo spirito del cacciatore. Noi abbiamo sempre offerto la nostra disponibilità per contrastare questo fenomeno su richiesta degli enti competenti e nel totale rispetto delle leggi vigenti: il nostro lavoro ed il nostro sacrificio però non viene apprezzato anzi condannato. Questo per noi è solo un servizio offerto alla collettività visto i danni incalcolabili che questi animali arrecano all’ambiente e agli agricoltori e di sicuro non lo facciamo per i 3 € di rimborso che vengono erogati dalla Provincia di Venezia agli ATC (e non ai cacciatori) e che vengono utilizzati poi per i miglioramenti ambientali.
Proponiamo altresì che gli animal-ambientalisti che tanto ci attaccano, si rendano utili prendendosi cura personalmente di questi animali, anche alloggiandoli nelle proprie abitazioni….più fatti e meno parole!
Desideriamo infine far capire a tutti che noi cacciatori siamo i primi amanti dell’ambiente e di tutte le forti emozioni che esso ci offre grazie al suo buono stato di conservazione : i nostri metodi possono sembrare crudeli ma in realtà non lo sono, se pensiamo che altri animali vengono privati della libertà e cresciuti velocemente con chissà che mangimi.
La nostra proposta verrà inoltrata anche a tutte le altre associazioni sensibili al futuro della caccia nella speranza che il nostro divenga un unico, solo e forte grido di tutto il mondo venatorio.
E’ nostra intenzione far durare questa protesta-sciopero fino alla modifica della legge 157/92 attualmente in discussione al Senato.
Il Presidente Provinciale
Massimo Parravicin