Ci vuole proprio un bel coraggio per paragonare l'attività di un cacciatore alla morbosit�che spinge alcuni a seguire tutti i retroscena dei più clamorosi fatti di sangue. Ecco che quindi nella rubrica di Donna Moderna di questo mese, chiamata appunto Il coraggio di dirlo, il noto psichiatra Raffaele Morelli, se la prende con la caccia, definendola un'attività senza alcun senso.
Per Morelli l'attività venatoria è l'espressione della perdita di sensibilità degli uomini moderni, che in quanto tali non hanno alcun bisogno di cacciare ma lo fanno per sadismo. L'unico motivo che spinge un uomo a sparare ad un animale è, secondo il terapista, noto anche al piccolo schermo, quello di vederlo morire. Il gusto del sangue e nient'altro, frutto di una perdita di sensibilità collettiva che risponde al bisogno di immagini forti, come quelle propinate da certe trasmissioni che mostrano due criminali come Olindo e Rosa che accalappiano milioni di persone aride, aride proprio come i cacciatori. Questa in sintesi l'analisi piscologica della categoria dei cacciatori avanzata da Morelli.
A rispondere allo psichiatra è questa mattina una missiva firmata dal presidente Anuu Marco Castellani che scrive: “da un medico, uno psichiatra come lei, non mi sarei mai aspettato un approccio tanto banale ad una questione che, invece, merita e richiede la capacità di affrontarla ed analizzarla proprio con le stesse basi ed accortezze scientifiche richieste dalle materie che dovrebbero essere a Lei ben più congeniali”.
“Sono le sciocchezze – continua Castellani - ad uccidere l’intelligenza e non la caccia. E lei ne ha dato prova”. Il presidente di Anuu si dichiara disponibile a fornire allo psichiatra ben più concreti motivi di riflessione sulla materia caccia “richiamando la sua intelligenza e la sua memoria – dice Castellani rivolgendosi a Morelli - ai valori ed alle verità della nostra storia e della nostra realtà di uomini, di cittadini e cacciatori ancora profondamente collegati alla saggezza della cultura rurale ed alle regole di Madre Natura che, purtroppo, lei e tanti come lei avete completamente dimenticato".
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