Un incontro organizzato dalla Provincia di Pescara ha affrontato il tema dell'emergenza cinghiali sul territorio provinciale, al fine di valutare la possibilità di provvedere ad ad un intervento di selezione all'interno dei parchi. Una possibilità prevista dalla legge nazionale 394/9, che integra l'utilizzo di rimedi alternativi, spesso inefficaci, come l'utilizzo delle gabbie per la cattura.
Alla riunione sono stati invitati i comuni attigui al Parco Nazionale della Majella e del Gran Sasso, i funzionari dei parchi, le associazioni venatorie e di categoria degli agricoltori. L'assessore provinciale alla Caccia, Mario Lattanzio, ha reso noti i dati relativi all'ultimo censimento effettuato. “I cinghiali in Provincia di Pescara sono circa tremila – ha detto l'assessore - maggiormente concentrati nella fascia del parco. Il problema è che i cinghiali escono dal parco e danneggiano l’agricoltura mettendo a rischio anche l’incolumità dei passanti e degli automobilisti perché causa di frequenti incidenti”.
L'assessore ha sollecitato i Parchi ad attuare la caccia di selezione. Su questo punto ha annunciato la che scriverà una lettera ufficiale ai Parchi perchè mettano in atto il selecontrollo. “Non è ammissibile – ha dichiarato - sborsare denaro pubblico per pagare danni causati dai cinghiali, quando basta applicare la legge ed evitare inutili sperperi”.
“Nessuno è contro la specie – conclude Lattanzio – tuttavia non possiamo fare spallucce di fronte al rischio di incolumità pubblica e di danni all’agricoltura”.