Che sulla storia dell'orso dall'appetito insaziabile si sarebbe scatenata una nuova bagarre mediatica c'era da aspettarselo. Come successo un anno fa per l'anomalo cinghiale delle alture genovesi che si comportava come un maiale particolarmente affettuoso, le cronache locali prima e nazionali poi hanno calcato la mano, imbastendo servizi – gossip sulle vicende degli animali (prima il cinghiale, ora l'orso) e fomentando sentimenti nazional popolari sulle loro sorti, come si fa con un personaggio pubblico.
Guarda caso in entrambi i casi alle due bestie è stato dato un nome, umano. Come successo al cinghiale Piero, a schierarsi per la difesa ad oltranza dell'orso Dino, per cui è stata decisa la cattura, ci sono, manco a dirlo, gli animalisti, che hanno raccolto la ghiotta occasione per un po' di visibilit�su giornali e tv. E già che ci sono usano questi mezzi per attaccare la caccia.
Nel caso di Dino in questi giorni spunta il Movimento No alla Caccia che protesta contro la decisione di riportarlo nella sua terra, in Slovenia, presa di comune accordo dalle massime autorità regionali in fatto di fauna selvatica. L'associazione accusa l'assessorato regionale di voler tutelare insieme a quelli degli allevatori, gli interessi economici della caccia, allontanando dai territori di caccia dei vicentini un possibile rivale (da quando i cacciatori sparano agli asini e ai polli?).
“Se Dino venisse catturato e riportato in Slovenia – scrive No alla Caccia - li' verrebbe sicuramente ucciso. Dino deve venire protetto. A noi uomini e' stata data la ragione non per distruggere e uccidere, ma per modificarci in positivo e per conservare e proteggere la natura che spesso e' proprio in difficolta' a causa dell'uomo”.
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi movimenti che la Slovenia fa parte dell'Unione Europea e come tale è tenuta all'osservazione di rigide norme sulla conservazione delle specie protette (Direttiva Habitat) e che la stessa Corte Costituzionale slovena nel 2008 ha fermato l'abbattimento degli orsi perchè non corrispondente alle norme UE. A giudicare dai riflettori puntati su di lui, Dino starà molto meglio nella sua terra.
(ANSA)