Un piano sperimentale per far fronte alla pressione del lupo sugli allevamenti è stato avviato a Grosseto dalla Provincia in collaborazione con la Regione Toscana. Il progetto si basa su finanziamenti alle aziende che potranno così dotarsi degli strumenti necessari a difendersi dall'attacco dei predatori, che negli ultimi tempi stanno conoscendo una veloce espansione su tutto l'appennino.
A conti fatti si tratta di circa 7 mila euro in due anni per ogni impresa (300 mila euro in tutto).
Enzo Rossi, assessore all'agricoltura a Grosseto, ha riferito di aver incontrato l'assessore competente in Regione, Gianni Salvadori, il quale ha assicurato che si farà portavoce con il Governo per eventuali pressioni a Bruxelles, al fine di ridurre la rigidità della legislazione europea nei confronti del lupo.
“Occorre modificare la legge - continua Rossi -, non bisogna passare dalla strage di pecore a quella di lupi. Però laddove i branchi diventano troppo numerosi bisogna intervenire. Ad esempio autorizzando censimenti e magari catture mirate. Il lupo è utile all’uomo all’interno dei boschi perché riduce la presenza di altri animali selvatici, tra cui i cinghiali. Diventa nocivo quando ne esce. Purtroppo la modifica della legislazione non dipende direttamente dalla Provincia”. Il problema è sentito anche in altri paesi europei e in recente crescita soprattutto in Germania, Spagna e Francia.