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Ridurre la stagione di caccia e proteggere molte specie di uccelli fino ad oggi cacciabili''. Con questo imperativo le associazioni Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fai, Fare Verde, Greenpeace, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, LIPU-BirdLife Italia, Vas, Wwf Italia si rivolgono alle Regioni e Province impegnate a predisporre i nuovi calendari venatori, segnalando loro l'obbligo di adeguarsi ai cambiamenti approvati con l'articolo 42 della Comunitaria.
Le associazioni hanno sottoposto agli enti anche un “dettagliato dossier tecnico” che spiega come questo adeguamento debba avvenire e cosa potrebbe accadere in caso contrario.
Tra i nuovi obblighi le associazioni segnalano quello di “vietare la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli (nuovo articolo 18, comma 1 bis, della legge 157/92) e – sottolineano le associazioni - l'obbligo di mantenere o riportare le specie di uccelli selvatici ad uno stato di conservazione soddisfacente (nuovo articolo 1, comma 1 bis, della legge 157/92)''.
La contrazione dei calendari venatori deve perciò, secondo gli ambientalisti, contemplare “una prudente chiusura al 31 dicembre della caccia a tutte le specie di uccelli (per il principio della completa protezione delle specie) o comunque, nell'ipotesi meno protezionistica, la cancellazione di tutta o gran parte della caccia a gennaio per varie specie (stop al 31 dicembre per Germano reale, Alzavola, Codone, Canapiglia; al 10 gennaio per Beccaccia, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena; al 20 gennaio per Folaga e Combattente).
Nel secondo caso, spiegano ancora le associazioni, è invece obbligatorio non inserire nelle liste delle specie cacciabili quelle che versano in cattivo stato di conservazione (Pernice rossa, Pavoncella, Coturnice e lo stesso Combattente, tutte specie classificate come SPEC 2) e sospendere la cacciabilita' per altre 14 specie di uccelli in cattivo stato di salute, nell'attesa che vengano predisposti adeguati piani di azione''.
“Ci appelliamo – concludono le associazioni - al senso di responsabilità dei governi regionali e dei ministri, in particolare dell’Ambiente e dell’Agricoltura, affinché la nuova legge apra una stagione di tutela della natura e rispetto delle regole anziché di nuove infrazioni e pesanti contenziosi”.