Durante la seduta di lunedì 14 giugno 2010, la Giunta provinciale di Bergamo ha approvato le nuove regole per i 14 mila cacciatori bergamaschi. Il nuovo calendario venatorio è un cambio di rotta rispetto al passato, ha detto l'assessore alla Caccia Alessandro Cottini “abbiamo condiviso con il mondo faunistico e rurale idee e proposte che intendiamo portare in Consiglio”.
Tra esse, l'assessore Cottini ha annunciato di voler aumentare di un giorno la caccia al cinghiale "una specie che è stata introdotta circa 30 anni fa nella Bergamasca, che arreca danni all'agricoltura e al turismo". Al Consiglio verrà anche portata la proposta, sollecitata dal mondo venatorio, di regolamento relativo alle sanzioni disciplinari accessorie non pecuniarie che comportano l'immediata sospensione del tesserino provinciale in caso di gravi illeciti.
Tra le novità del regolamento troviamo:
- preapertura alla tortora, al merlo, alla cornacchia nera e grigia dal 4 al 19 settembre per due giorni alla settimana (sabato e domenica) con chiusura alle ore 13; con la limitazione del carniere a non più di 5 merli o 5 tortore;
- limitazione del prelievo della femmina di fagiano, della starna e della pernice rossa dal 21 di novembre, al fine di favorire la ricostituzione del patrimonio naturale;
- consentita la caccia alla volpe a gennaio, solo di sabato e domenica;
- la caccia alla lepre viene rigidamente normata, in base ai censimenti effettuati;
- possibilità di integrare la caccia di appostamento fisso nei mesi di ottobre - novembre con due ulteriori giornate settimanali; nei giorni di lunedì e giovedì la caccia deve terminare entro le ore 13;
- l'addestramento cani è consentito dal 21 agosto al 15 settembre il mercoledì, il sabato e la domenica;
- la caccia al cinghiale, dal 1° ottobre al 31 dicembre nei giorni di mercoledì e domenica (fatta salva la proposta in Consiglio provinciale di integrare con un'ulteriore giornata);
- l'apertura caccia al capriolo nell'ATC Prealpino all'8 di agosto, mente nei CA comprensori alpini rimane fissata al 16 di settembre.
"Lo sforzo operato è molto grande anche per il fatto che abbiamo un territorio devastato dalle infrastrutture e che, inoltre, soffrirà ulteriori mutamenti con Pedemontana, Brebemi, Tav. Stiamo valutando tutte le possibilità per garantire un'attività venatoria sostenibile" - spiega il dirigente alla Caccia e Pesca Giancarlo Bosio -. Un plauso va alle associazioni faunistiche che si sono rese conto di queste difficoltà e hanno lavorato fianco a fianco con l'Amministrazione".