La proposta di calendario venatorio del neo assessore regionale alla caccia Daniele Stival, all'esame della giunta in questi giorni, è l'oggetto di una missiva della presidente dei Cacciatori Veneti - Confavi Maria Cristina Caretta che rivendica la “contrarietà del mondo venatorio veneto” alle proposte e richiede un incontro urgente alla giunta e al Presidente del Veneto Luca Zaia.
Caretta parla di caos normativo nel nome di un malinteso federalismo venatorio. “Nella sua singolare proposta – spiega - l’assessore regionale alla caccia arriva, non solo a differenziare il prelievo venatorio da provincia a provincia, ma addirittura tra Ambiti Territoriali di Caccia ricadenti nella stessa provincia”. Inoltre, continua il presidente di Confavi, inserendo il concetto di “carniere stagionale unico alla migratoria” si dimezza di fatto il carniere stagionale sinora previsto per ogni singolo cacciatore. Una scelta fortemente penalizzante per il mondo venatorio del Veneto, con alcuna giustificazione, spiega Caretta, di natura tecnico scientifica.
Altro punto dolente riguarda il cinghiale: la proposta di inserire la specie tra quelle normalmente cacciabili secondo Caretta ne comporterebbe un'eccessiva proliferazione danneggiando le coltivazioni e le altre specie selvatiche.
Sarebbero poi inutili gli appesantimenti burocratici previsti nella bozza di Stival per l'utilizzo del piccione domestico come richiamo nella caccia da appostamento e risultano incomprensibili le ragioni che porterebbero il neoassessore a privare i cacciatori della possibilità di prelevare alcune specie di selvaggina migratoria nei primi dieci giorni di febbraio, come invece permette l'articolo 42 della legge Comunitaria.
Alla luce di queste considerazioni,- conclude la Presidente Maria Cristina Caretta - l’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI , concordemente con tutte le altre associazioni venatorie aderenti al Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto, chiede al Presidente della Giunta regionale del Veneto un incontro urgente nel corso del quale, il Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto, sottoporrà alla Giunta regionale alcune motivate proposte alternative a quelle avanzate dal neo assessore regionale alla caccia, supportate da dettagliati elementi di natura tecnico scientifica e legislativa.