La giornalista Barbara Palombelli, intervenuta a Matrix sul tema dei diritti degli animali, si è detta pessimista sul fronte caccia. “La lobby dei cacciatori è molto forte” – ha dichiarato, ricordando che ai tempi del referendum abrogativo in alcuni seggi si sono registrate zero presenze. “Fuori dai seggi – ha continuato la giornalista – c'erano delle persone che impedivano alle mogli dei cacciatori di andare a votare per l'abolizione della caccia, c'erano cioè i mariti che le diffidavano”. Insomma, all'epoca per la Palombelli, è stato addirittura “impedito il diritto di voto”.
La moglie dell'ex sindaco di Roma (Francesco Rutelli), forse ignara dell'entusiasmo degli ambientalisti, ha anche espresso un giudizio negativo sulle novità approvate con la Comunitaria: “ritengo che questo ulteriore allargamento (10 giorni di caccia a febbraio, solo per alcune specie e solo nei giorni stabiliti dal calendario, ndr) sia veramente un danno enorme". I cacciatori poi "hanno libero accesso nei fondi e nelle tenute e questo crea un allarme e un pericolo per chi ama la campagna”.
Tornando alle gravi accuse rivolte ai cacciatori, prendiamo spunto da un'osservazione di Fromboliere su questo portale, che giustamente si chiede se l'intervento della Palombelli non sia l'ennesima bufala montata per far apparire i cacciatori come antidemocratici e disprezzati perfino dalle loro mogli. Ci chiediamo poi perchè, se da giornalista o da cittadina, ha assistito a tali gravi violazioni, non le abbia automaticamente denunciate alle autorità competenti, come chiunque avrebbe fatto.