Dopo l'intervento di Acv Confavi che ha protestato insieme alle altre associazioni venatorie contro le disposizioni contenute nella bozza Stival, all'interno della giunta veneta sono aumentate le divergenze.
La stessa Elena Donazzan, (ex assessore alla caccia), in sostegno delle richieste avanzate dalla presidente di Confavi Maria Cristina Caretta ha manifestato la propria posizione al nuovo assessore leghista, affermando che quanto da lui predisposto avrebbe stravolto “l'impostazione tenuta negli ultimi 5 anni, che aveva garantito chiarezza e rispetto di tutte le forme di caccia”. Intanto il presidente di commissione e consigliere leghista Nicola Finco ha annunciato che le modifiche apportate su indicazione del territorio e delle province saranno sottoposte la prossima settimana all'esame della giunta.
Un invito al coordinamento delle associazioni venatorie venete e alla stessa Donazzan è intanto giunto dal sindaco di Verona Flavio Tosi, che è anche presidente della Federcaccia regionale, affinchè si eviti di aprire una “insensata quanto sterile competizione interna”. Secondo quanto riporta il giornale di Vicenza, lo stesso Tosi avrebbe ricordato che tra le associazioni venatorie in realtà un accordo era stato già raggiunto su alcuni punti come “l’aumento da 5 a 7 del numero delle giornate di preapertura, la separazione dei quantitativi di prelievo stagionale della selvaggina migratoria” rispetto a quelli delle specie in deroga e l’invito a recepire, per quanto riguarda i periodi delle specie cacciabili, le opportunità di deroga previste dall’Ue. Tosi considera positivo l'approccio della nuova giunta, riconoscendo ad essa di “avere finalmente aperto un nuovo corso, visto che per la prima volta dopo tanti anni, le associazioni venatorie sono state invitate a esprimere il loro parere sul calendario regionale”. “Prima non succedeva – ha dichiarato - perché le decisioni venivano spesso prese da due persone: Berlato e Donazzan”.
(Il giornale di Vicenza)