Sono passati nove anni da quella mattina, quando il fuoco ha divorato 70 ettari di macchia mediterranea della pineta di Lido di Silvana, sul litorale di Pulsano (TA). “Ricordo ancora quei momenti drammatici – racconta Germano Schirano, cacciatore di Pulsano e Amico di BigHunter - con gli occhi gonfi per le lacrime trattenute, quanti ricordi che volarono via con il fumo e le fiamme, lasciandoci da li a poco uno scenario lunare”.
Un danno sentito soprattutto dai cacciatori. “Con la “morte” del bosco si è venuto a perdere quella sinergia centenaria che coesisteva tra la Natura e la fauna selvatica, sia stanziale che migratoria, quante beccacce, tordi, tortore hanno fatto sosta nel periodo del passo, molte volte accasandovi, e quante lepri vi hanno riposato all’ ombre di quei pini. Ricordo – scrive Schirano - le cacciate ottobrine ai tordi con il nonno Giuseppe ai margini di esso nascosti dietro un enorme albero di fico, ricordi solo ricordi, insieme alle beccacce fatte alzare vicino al tepore emanato dal torrente d’ acqua chiamato “canale delle cannedde” che lo attraversava da nord a sud”.
Dopo tutto questo tempo, nonostante il completo disinteresse da parte dei politici locali, la natura in maniera del tutto spontanea sta facendo ricrescere quegli alberi bruciati per colpa di interessi espansionistici. Gli incendiari probabilmente vedevano in quella mossa la possibile costruzione di nuovi villaggi turistici, per cui, secondo Schirano, si continua a non rispettare la legge regionale del 12 maggio ’97 che detta le norme di sicurezza in materia di incendi. Di qui un appello agli enti locali perchè ci si adoperi pienamente “per il rispetto di tali norme a salvaguardia di un patrimonio naturale che resiste alla violenza, all’incuria e all’indifferenza di uomini senza ricordi e senza cuore”.