Riceviamo e pubblichiamo questo importante comunicato stampa da Anuu Migratoristi, Libera Caccia e Federcaccia:
LA PAZIENZA E’ FINITA.
ORA FATTI CONCRETI O TRARREMO LE DOVUTE CONCLUSIONI
CON LE PIU’ OPPORTUNE AZIONI SINDACALI E POLITICHE
Roma, 23.06.2010 - i Presidenti delle Associazioni Venatorie (Marco Castellani per l’ANUUMigratoristi, Paolo Sparvoli per La Libera Caccia e Gianluca Dall’Olio per la Federcaccia) hanno inviato una nota al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per manifestare tutto il disappunto degli oltre 700.000 cacciatori italiani nei confronti del Governo per la totale assenza di considerazione e rispetto dimostrata sino ad oggi nei loro confronti nonostante gli impegni esplicitamente assunti.
Facendosi interprete di centinaia di migliaia di cacciatori italiani, ma anche delle imprese dei vari settori produttivi che operano nella filiera collegata all’attività venatoria, le tre associazioni hanno nuovamente sottolineato al Presidente Berlusconi che il mondo venatorio italiano:
- attende urgenti e non più rimandabili fatti concreti che garantiscano attenzione, considerazione e le modifiche legislative necessarie per portare l’Italia in Europa anche in materia di esercizio venatorio;
- chiede rispetto da parte di tutti i rappresentanti del Governo, in primis dal Ministro Brambilla, e non è più disponibile a tollerare passivamente che vi si permette di ignorare gli impegni politici presi e il proprio ruolo istituzionale.
ANUUMigratoristi, Libera Caccia e Federcaccia hanno quindi fatto rilevare al Presidente Berlusconi che mentre nel nostro Paese non si riesce nemmeno a recepire razionalmente le normative comunitarie, come ha dimostrato l’incredibile ed assurda vicenda della Legge Comunitaria, in Francia il Governo ha approvato disposizioni legislative (Decreto n. 2010 – 603 del 04.06.2010) che inseriscono pesanti sanzioni contro ogni atto di ostruzionismo verso l’attività venatoria, superando vetuste e preconcette posizioni animal-ambientaliste, riconoscendo e valorizzando il contributo sociale, ambientale e d economico garantito dal ruolo attivo dei cacciatori sul territorio.
In mancanza di riscontri immediati, le associazioni hanno già anche anticipato che, essendo ormai insostenibile qualsiasi ulteriore scusa o giustificazione, si passerà a manifestare pubblicamente questo grande disappunto e a trarre le dovute valutazioni anche sul piano politico.