In una lettera inviata al presidente della Regione Luca Zaia, alla giunta e ai consiglieri, il Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto (Cavv), esprime la propria contrarietà alla seconda proposta di calendario venatorio presentata dall'assessore Stival. In particolare viene criticato l'elenco delle limitazioni delle varie Province e la parte in cui viene stabilito il prelievo al cinghiale.
Essendo il Calendario Venatorio Regionale un atto politico e non specificatamente tecnico, le associazioni venete Acv Confavi, Anlc, Anuu Migratoristi, Arcicaccia, Enalcaccia, Eps, Fidc, Italcaccia, propongono di sostituire le disposizioni per le Province (punto 3 del calendario) con la seguente formula.
“Si dà atto che la competente struttura Regionale istruirà le eventuali richieste di ulteriore regolamentazione di prelievi dei soggetti appartenenti alle specie di fauna stanziale. Le richieste, dovranno essere formulate dagli ATC interessati, previa approvazione delle assemblee dei Soci, attraverso le Amministrazioni Provinciali, con il parere della competente Commissione Tecnico Faunistica Provinciale e degli ulteriori organismi preposti. Tali richieste dovranno essere accompagnate da dettagliate proposte su base progettuale, che evidenzino lo status locale delle popolazioni, il trend evolutivo e gli obbiettivi gestionali perseguiti, a supporto di un eventuale provvedimento che integri il Calendario Venatorio oggetto del presente provvedimento.”
Sul prelievo del cinghiale (punto quarto del calendario), il coordinamento invita la Regione ad adottare un provvedimento organico funzionale omogeneo per un significativo contenimento di tale specie, come previsto dall’art. 19 della Legge 157/92 e dall’art. 17 della Legge Regionale 50/93.
Infine le associazioni fanno presente che la proposta di Calendario Venatorio, non recepisce le opportunità previste dall’art. 42 della Legge Comunitaria.