A coronare i
10 anni dell'Associazione Cacciatori Lombardi, oggi sabato 26 giugno a Brescia si è svolto il convegno
Come garantire il patrimonio delle cacce tradizionali. L'incontro ha riunito cacciatori da tutta la regione ed è stata l'occasione per affrontare questioni care al mondo venatorio lombardo e per delineare gli
sviluppi per la prossima stagione. Su questo punto i consiglieri regionali della Lega Nord e del Pdl hanno rinnovato anzitutto il proprio impegno a garantire anche quest'anno il regolare svolgimento della
caccia in deroga.
A portare il discorso su contenuti di respiro nazionale è stato invece il senatore Valerio Carrara, che durante il suo intervento ha annunciato le prossime battaglie a sostegno del mondo venatorio, di cui si renderà protagonista in Parlamento. Anzitutto la presentazione, sull'esempio francese, di un Disegno di Legge che istituisca in Italia il reato di ostruzionismo alla caccia. “Mentre tra Ministri e Sottosegretari c’è in Italia chi ipotizza di vietare l’esercizio venatorio – ha dichiarato Carrara - , nella vicina Francia è stata data attuazione al decreto che istituisce questo reato. Sarò il primo firmatario di questa proposta di Legge, che confido sia controfirmata da numerosi colleghi e dagli alleati della Lega. Sarà uno strumento per capire chi sta “veramente dalla parte dei cacciatori”. Il senatore Carrara ha annunciato anche la presentazione di una nuova interrogazione parlamentare a risposta scritta sulle funzioni di vigilanza venatoria e del loro espletamento, visto che – rileva il Senatore - “troppo spesso si segnalano casi di abusi nei controlli, con comportamenti vessatori che ledono la dignità ed i diritti del cittadino cacciatore”.
Infine il responsabile del Dipartimento caccia del Pdl ha lanciato un appello alle Associazioni Venatorie affinché si giunga al più presto, attraverso un processo di Unione Federativa, alla costituzione di un nuovo soggetto Associativo che si presenti come unico interlocutore rappresentativo degli interessi dal Mondo Venatorio. Qualcosa di diverso dall'Unavi, che, ha osservato Carrara, nei fatti si è rivelata inefficace. “Ciascuna realtà associativa manterrebbe la propria identità ma contestualmente si dovrebbe federare costituendo una nuova entità”.