Tanti gli spunti di riflessione emersi dal convegno sulla caccia di selezione tenutosi lo scorso 12 giugno a Fauglia (PI) organizzato dalla Federcaccia di Pisa. Dall'esperienza pisana arriva l'esempio positivo di aver agito con prudenza gradualità, come ha ricordato il Presidente Regionale di Fidc Claudio Tani, con un qualificato supporto scientifico, aspetti che hanno portato ad una crescente adesione ed evitato conflittualità con altre forme di caccia.
Ora si tratta di rispondere alle sfide del futuro, tra cui crescita costante delle richieste di accesso, che impone scelte di razionalizzazione dei distretti e delle sottozone, verificando la possibilità di aumentare l'area vocata. Il confronto si è soffermato anche sulla necessità di porre un rimedio all’insufficiente realizzazione dei piani di prelievo, con l’individuazione di alcune soluzioni, tra cui l’intensificazione dell’impegno di caccia, agevolato anche dall’introduzione (modifica L.R. 20) del tesserino specifico per la caccia di selezione e lo sforzo per favorire un equilibrato aumento dell’accesso alla caccia di selezione ; infine, nel rispetto dell’impostazione generale del Regolamento Provinciale, approfondire la possibilità di diffondere alcune sperimentazioni condotte nei due ATC pisani e l’esperienza di altre realtà.
Sottolineata anche la necessità di adeguare il Regolamento Provinciale in modo da dare risposte più efficaci alle richieste di accesso. Bisogna poi – ha ricordato il presidente Tani, affrontare il problema delle sanzioni per semplici errori formali, quasi sempre privi di ricadute negative sulla gestione e incentivare il ricorso al recupero degli ungulati feriti attraverso i conduttori di cani da traccia, bisognerà poi pensare a rivedere gli attuali meccanismi di formazione delle graduatorie per indurre il cacciatore ad una buona ed efficace gestione.
Le conclusioni dell’assessore Provinciale Giacomo Sanavio, che oltre a fare il punto su i risultati e le prospettive della caccia e della gestione dei cervidi e bovidi nella provincia, hanno interessato i vari aspetti legati all'attività venatoria, le preoccupanti modifiche della legge comunitaria, l’esigenza di evitare il rinvigorire di oltranzismi degli anticaccia, lavorare per una caccia sostenibile, attenta ai problemi degli agricoltori per costruire un dialogo con le istituzioni, per una nuova dignità legittimata tra l’opinione pubblica.