Il calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale del Veneto, come abbiamo visto, ha creato scompiglio all'interno del mondo venatorio regionale. Netta l'opposizione di un non completo Coordinamento delle Associazioni Venatorie, Acv Confavi in testa, la quale ha annunciato azioni di protesta e legali per ostacolare il provvedimento.
Secondo quanto ha spiegato l'assessore alla caccia Daniele Stival a seguito della votazione, il nuovo calendario risponde ad un'esigenza di devoluzione richiesta dalle Province. Nel dettaglio, pare resti tutto più o meno invariato per Verona, Vicenza e Belluno, mentre per le restanti si sono accettate le disposizioni specifiche richieste. In particolare emerge che nel Trevigiano, invece del solito calendario per cui la caccia alla fauna stanziale si fa per tre giorni la settimana scelti dal cacciatore nell'ambito di cinque giornate (sono esclusi martedì e venerdì), si caccerà solo il mercoledì e la domenica.
L'assessore ha intanto annunciato l'invio al Consiglio Regionale della proposta di legge per la caccia in deroga e che presto sarà operativo un provvedimento specifico che regolerà la caccia al cinghiale.
Alle accuse lanciate dalla Presidente di Confavi Maria Cristina Caretta alla Federcaccia regionale, il presidente Flavio Tosi, risponde esprimendo soddisfazione per il calendario approvato e per “il metodo utilizzato di coinvolgere gli Ambiti Territoriali (Atc) e le Province nella stesura dello stesso e conseguentemente di ascoltare le varie istanze del mondo della caccia”.
Un metodo che secondo Stival sarà più efficiente l'anno prossimo “nel senso che – ha dichiarato l'assessore - essendoci molto più tempo a disposizione per la redazione del futuro calendario vi sarà un ancor più intenso meccanismo di coinvolgimento e di piena condivisione nelle scelte”
(Giornale di Vicenza)