Sul calendario venatorio adottato dalla giunta interviene con una nota anche l'Onorevole Sergio Berlato, deputato europeo e Coordinatore vicario del PDL per la provincia di Vicenza. Proprio in merito alle dichiarazioni di Stival, che ha sottolineato come secondo il calendario non cambierà nulla per la provincia vicentina, Berlato fa notare che così non sarebbe stato se ci si fosse fermati alla prima proposta, poi ritirata grazie “alla determinazione dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi.
La proposta, scrive Berlato “prevedeva la perdita della preapertura al primo di settembre, il dimezzamento del carniere massimo stagionale assegnato ad ogni cacciatore per la caccia alla selvaggina migratoria, l’impossibilità di usare il piccione domestico come richiamo vivo nella caccia da appostamento”.
Riguardo alla caccia in deroga, Berlato parla di un'inversione di rotta della Lega Nord, visto che la proposta presentata appare “sostanzialmente identica a quella presentata l'anno scorso da Elena Donazzan, contenente le sole specie per le quali è stato acquisito il previsto parere dell’Ispra” (un anno fa inizialmente la Lega Nord presentò invece una proposta per 11 specie). Un'inutile forzatura, secondo Berlato, che portò ritardi sull’approvazione della legge regionale sulle deroghe con il conseguente caos per i cacciatori del Veneto”.
"Prendiamo atto con favore - conclude l'onorevole - di questa inversione di rotta dell’accoppiata FederLega che, se da un lato può denotare scarsa coerenza, dall’altro può aprire le porte ad una stagione di minor conflittualità politica con effetti sicuramente positivi per i cacciatori del Veneto".