Le tante domande pervenute nella sola Provincia di Grosseto per l'accesso al servizio di guardiania notturna, secondo la sezione locale di Confagricoltura, dimostrano che il problema lupo sta divenendo sempre più importante e che incide sempre di più sul reddito dei produttori del prezioso pecorino toscano.
Lo denuncia il presidente dell'associazione Francesco Vivarelli chiedendo misure finalmente efficaci per risolvere il problema alla radice. “Sarebbe più giusto – sostiene - come per altro avviene in altri paesi appartenenti alla Comunità Europea, prevedere interventi che favoriscano l’applicazione delle deroghe sulla direttiva Habitat, art .12, perché, ove si dimostri una crescita sproporzionata della popolazione del lupo in coincidenza ed oggettiva correlazione con la diminuzione dei redditi degli allevatori, è possibile, catturare, traslocare o chiudere in riserve il predatore, fino ad arrivare addirittura alla caccia di selezione”.
La questione è però delicata, ammette Viivarelli. Sembra infatti che nessuna classe dirigente – spiega – voglia assumersi la responsabilità di percorrere una via che appare come un suicidio politico “dove la vita di un singolo lupo sembra valere più della vita di migliaia di capi ovini e delle tradizioni legate alla cultura pastorale”.
La strategia d'intervento deve passare da passiva ad attiva per l'associazione, e contemplare quindi, ovviamente solo nei casi più gravi, anche campagne di abbattimento mirate a ricreare un equilibrio eco sistemico dove lupo e allevatori potrebbero coesistere senza danneggiarsi. Tutto ciò porterebbe anche ad una considerevole riduzione dei costi e dei danni collaterali non contemplati dalle coperture assicurative (perdita della produzione lattea, aumento degli aborti, ecc.).