La lotta per il tesseramento delle associazioni venatorie è serrata e non risparmia colpi bassi. Ad imbastire questa supposizione è Federcaccia Umbria che esprime il proprio sdegno per un volantino, messo in giro da un presunto ex federcacciatore , in cui si leggono, secondo Fidc Umbria “falsità” e “menzogne che – scrive - nulla hanno a che vedere con la nostra associazione”.
A questa provocazione, fanno sapere da Federcaccia – si sta già provvedendo a rispondere in termini legali e comunicativi contro l'autore e coloro che lo stanno distribuendo. Il volantino parla di un presunto fallimento dell'associazione. Sulla questione Federcaccia risponde così “forse l’autore dello scritto ha sbagliato associazione: infatti, sia il regionale che il provinciale di Perugia godono di ottima salute dal punto di vista economico, avendo concluso i rispettivi bilanci 2009 con avanzi di gestione pari a 289mila euro (Federcaccia Umbra) e 312mila euro (Federcaccia provinciale di Perugia). Altro che fallimento! Oltre a ciò, Federcaccia possiede alcuni immobili – tra i quali l’ufficio di via di Settevalli – per un valore complessivo che supera il milione di euro. Questo capitale appartiene a tutti i federcacciatori, grazie all’oculata gestione dell’attuale dirigenza che svolge il proprio lavoro in assoluto volontariato”.
Un appunto Federcaccia lo fa anche sulle ultime dichiarazioni dell'Assessore Cecchini sul calendario venatorio. “L’assessore regionale – scrive - si è dimenticata di ricordare che la Regione ha scelto la preapertura alla sola migratoria da appostamento per evitare di esporre il calendario venatorio a rischio di impugnazione, per il mancato rispetto dell’articolo 42 della legge comunitaria 2009, recentemente approvato anche dal Presidente della Repubblica”.
“Il ricorso – sostiene l'associazione - avrebbe comportato il concreto rischio di vedere bloccata la stagione venatoria 2010-11. Questo aspetto trovava Federcaccia Umbra, in qualità di associazione venatoria responsabile, d’accordo con la scelta della Regione. Tuttavia, se l’assessore competente non ritiene più sussistente questo pericolo, per quanto ci riguarda può tranquillamente optare per l’apertura generale alla prima domenica di settembre. Noi, come del resto le altre sigle consorelle, non siamo certo contrari a dare ai cacciatori delle giornate in più di caccia. Ma non ci venga a dire l’assessore che non lo ha fatto perché le associazioni venatorie non erano d’accordo fra loro”.