Voci autorevoli fanno intendere che malgrado lettere e ricorsi da parte delle associazioni Anticaccia, per l'imminente stagione venatoria l'ormai famigerato articolo 42 della cosiddetta Comunitaria non dovrebbe aver effetti sui calendari venatori. Da parte loro le Regioni sembrano intenzionate a resistere sul sostegno a oltranza dei calendari venatori emanati.
La legge 157 impone infatti che la stagione di caccia sia regolamentata con norme da emettere entro il 15 giugno, mentre sulla Gazzetta Ufficiale la Comunitaria (peraltro priva di supporti applicativi) è stata pubblicata successivamente ed avrà efficacia solo dal 10 luglio prossimo. Qualche problema, eventualmente, come già si nota dal dibattito in corso, si potrà avere sulle deroghe e sulla preapertura.
Per la stagione ventura (2011 – 2012), le Regioni più attive si stanno organizzando per sollecitare il Governo affinchè prima possibile fornisca univoche indicazioni, visto che anche dalla ormai balbettante ISPRA arrivano segnali di supporto alle posizioni anticaccia. Sembrerebbe infatti che interpretando il comma 1 bis dell'art. 42 della Comunitaria, si possano intravedere difficoltà per alcune specie con aperture molto posticipate ed altre con chiusure anticipate.
C'è pertanto bisogno dell'impegno di tutti affinchè Regioni e Governo sblocchino al più presto la situazione, anche - se necessario - tramite un Decreto Governativo che ne tracci le linee di applicazione. La tanto auspicata riforma della 157 potrebbe riequilibrare la situazione attraverso norme chiare e definitive.
Crediamo sia giunto il momento di essere ascoltati senza preconcetti fondati solo su posizioni integraliste anticaccia ma col supporto di vera scienza e nelle giuste sedi. Riprendere il cammino della riforma della 157, a favore della quale si sono espressi 850.000 italiani, finora nell'assoluto mancato rispetto da parte dei mass media, che così tanto possono influenzare il giudizio dell'opinione pubblica, è quanto mai necessario.
Una riforma condivisa, capace di smontare barriere ideologiche, che altro non fanno se non inasprire il solito tema caccia sì - caccia no, tanto caro alle nostre “passionarie”, che getti finalmente le condizioni di stabilità e verità come nei paesi a noi vicini, normando la caccia con collaborazione stretta tra cacciatori e veri ambientalisti. La parola d'ordine deve essere collaborare non eliminare. L'ambiente si difende insieme.