Si è svolto a Bergamo il primo convegno internazionale Sulle Ali dei Tordi, come mantenerli senza approfittarne, un evento dallo straordinario valore tecnico – scientifico a cui hanno preso parte amministratori regionali e provinciali della Lombardia, rappresentanti delle associazioni venatorie e degli ATC, ornitologi e studiosi dell'avifauna selvatica e rappresentanti della Face.
Grazie all'apporto dei numerosi e qualificati esperti intervenuti, l'incontro si inserisce a pieno titolo tra le tante iniziative che sanciscono un rinnovato rapporto tra scienza e caccia, sempre più indispensabile per la sostenibilità dei prelievi. Le più recenti stime sulla consistenza delle popolazioni, presentate durante il convegno, lasciano ben sperare. Si apprende infatti che lo stato di conservazione di queste specie è tra i più favorevoli del panorama delle specie di uccelli cacciabili nei Paesi dell'UE, ai sensi della Direttiva 79/409/CEE.
Significativi gli interventi di Angus Middleton, Direttore generale della FACE di Bruxelles, di Joseph Van Der Stegen, funzionario della Commissione europea DG Ambiente, e di Véronique Mathieu, Presidente dell’Intergruppo “Caccia Sostenibile, Biodiversità, Attività Rurali, Agricoltura e Foreste” del Parlamento Europeo. Sul palco, riferice una nota di FACE MED, si sono poi succeduti il prof. Przemyslaw Busse, dell’Università di Danzica, e Katarzyna Stepniewska-Nowak con Krzysztof Stepniewski, della sua équipe; Alexandre Czajkowski, responsabile ricercatore dell’OMPO/Oiseaux Migratéurs du Paléarctique Occidentale; Anna Gaginskaya e Julia Boyarinova, della Società di Ornitologia dell’Università di San Pietroburgo; Giuseppe Micali, del Comitato scientifico della FEIN/Fondazione Europea Il Nibbio; Jean-Claude Ricci, Direttore dell’IMPCF/Istituto Mediterraneo per il Patrimonio Cinegetico e Faunistico; Michele Sorrenti, Responsabile dell’Ufficio Migratoria di Federcaccia; Carlo Romanelli, di UCIM/Unione Cacciatori Italiani Migratoristi; Fernando Spina, Dirigente di ricerca – Centro nazionale di inanellamento dell’ISPRA.
I compiti e propositi gestionali delle Regioni sono stati testimoniati da Vittorio Vigorita, Responsabile della Pianificazione faunistica e venatoria della Regione Lombardia, e Paolo Banti, Dirigente dell’Ufficio Caccia della Regione Toscana. In chiusura, Walter Sassi, ornitologo e inanellatore della FEIN, ha reso una sintesi delle ricerche effettuate sui Turdidi.
Al termine dei lavori, il Vice Presidente di FACE, Giovanni Bana, moderatore del convegno, e Massimo Marracci, Segretario generale del CIC Italia, hanno sottolineato che occorre ora che il mondo venatorio italiano sappia porsi come valido interlocutore a sostegno e collaborazione del mondo scientifico, partecipando unitariamente ai progetti attuali e futuri, sia per una necessità di conservazione delle popolazioni selvatiche che implichi un loro razionale utilizzo, ma anche per consentire alle culture locali delle diverse regioni europee di perpetuarsi, rivendicando le loro multiformi identità, pur nel rispetto delle norme comunitarie.
Durante il Convegno si sono alternati alcuni momenti di piacevole ascolto dei quattro Grandi Turdidi europei, imitati in modo impareggiabile da un gruppo di imitatori (chioccolatori) che recentemente hanno consentito alla squadra nazionale italiana di aggiudicarsi un totalitario primo premio in tutte le classifiche. Anche questo fa cultura delle tradizioni senza essere tradizionalisti.
Bergamo chiama Bruxelles con voce forte e chiara - conclude la nota della FACE - e si attende una risposta che lo sia altrettanto.