Ancora una volta i Guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini dimostrano di ricoprire un ruolo fondamentale nella repressione del bracconaggio, concludendo con successo un’altra operazione. Mercoledì 7 luglio il Tecnico di Distretto ACT Mauro Alberti e il Guardiacaccia Riccardo Tomasi hanno colto sul fatto un bracconiere in palese atteggiamento di caccia.
Allertati dai cacciatori del posto, i due operatori dell’ACT erano appostati in attesa del bracconiere già per la seconda serata consecutiva, con tanta pazienza e dedizione che hanno poi portato frutti. Nell’abitacolo del fuoristrada del sospetto sono stati infatti rinvenuti oltre a una piccola carabina (pronta all’uso) tre cartucce cal. 22 LR e tre bossoli già sparati, dello stesso calibro. L’arma, una carabina semiauto in calibro 22 LR (calibro non consentito a caccia) con cannocchiale di precisione, è facilmente occultabile e relativamente silenziosa: un vero e proprio attrezzo del mestiere per i ladri di selvaggina.
Al fermato sono state quindi contestate due diverse violazioni alla legge sulla caccia, entrambe di rilevanza penale: esercizio della caccia in periodo di divieto generale e con mezzi vietati.
Come è d’obbligo in questi casi, sono stati chiamati sul luogo i Carabinieri di Cles e gli Agenti del Corpo Forestale Provinciale, coordinati dal Vice Questore Forestale Aggiunto dott. Maurizio Mezzanotte, che hanno provveduto, assieme ai Guardiacaccia, al sequestro dell’arma. Ne è conseguita anche una perquisizione nel’abitazione del fermato. In casa del bracconiere sono state però rinvenute solo due lepri congelate, poi inoltrate all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per gli accertamenti del caso.
Purtroppo in questa occasione va segnalato che il bracconiere è un socio dell’ACT, titolare di permesso di caccia. Ma l’operazione è nata proprio da una segnalazione dei cacciatori locali, ad ulteriore dimostrazione di come il mondo venatorio trentino non tolleri più “mele marce” al suo interno e si muova, a tutti i livelli, per individuare, denunciare e reprimere il bracconaggio, come rilevato con soddisfazione dal presidente dell'Associazione Gianpaolo Sussudelli. Il bracconaggio è considerato ormai intollerabile è viene messo ai margini, anche del punto di vista culturale, dagli stessi cacciatori.