Via libera della Giunta al calendario venatorio delle Marche. La caccia si aprirà con tre giornate di anticipo (1,4 e 5 settembre) per l'appostamento a tortora, corvidi, colombaccio (fino alle 12) e merlo. Altre due giornate di caccia da appostamento alla migratoria sono concesse ad ottobre e novembre. La caccia al fagiano, lepre, starna, pernice rossa e coniglio selvatico è consentita fino al 28 novembre. Per la prima volta viene introdotto un limite per il fagiano femmina: si chiude al 14 novembre , in modo da favorirne l’incremento sul territorio a caccia programmata. Limiti temporali in chiusura possono essere introdotti anche per la starna e la coturnice su richiesta delle Province e sentiti gli Atc. Chiusura in anticipo anche per la beccaccia, che potrà essere cacciata fino al 23 gennaio.
Nessuna limitazione ulteriore invece per il cinghiale, prelevabile individualmente o nelle forme di braccata e girata dal 2 ottobre al 2 gennaio 2011, con possibilità di aggiungere ulteriori giornate a gennaio qualora i piani di abbattimento provinciali non siano stati completati. I cacciatori provenienti da altre regioni (e dalla Repubblica di San Marino) potranno esercitare l'attività venatoria a partire dal 19 settembre 2010, solo nei periodi che risultano comuni rispetto ai calendari delle regioni di appartenenza.
"Abbiamo tenuto in considerazione le esigenze di tutti", ha detto l'assessore alla Caccia Carlo Petrini commentando il provvedimento uscito dalla concertazione con le province, gli Atc e le associazioni di categoria e che ha acquisito il parere favorevole dell'Ispra. “Con le consultazioni svolte – spiega l'assessore - abbiamo rilevato le articolate esigenze di tutte le componenti che, a vario titolo, interagiscono nella gestione dell’attività venatoria. Il calendario approvato tiene nella giusta considerazione le sensibilità di ciascuno e le risultanze scientifiche disponibili. Rappresenta uno strumento per disciplinare correttamente l’attività venatoria senza che il prelievo possa arrecare danni all’ambiente, dal momento che le scelte effettuate rispettano la normativa vigente, oltre l’etologia degli animali”.
(Adnkronos)