La sentenza del giudice del Tar Giallombardo si riferisce soltanto alle disposizioni sulla caccia nelle ZPS. E' quanto afferma uno degli avvocati che hanno difeso il provvedimento dell'assessore Bufardeci in queste travagliate vicende, Nunziello Anastasi, in un commento pubblicato sul sito del Consiglio Siciliano della Caccia.
"Dopo avere attentamente letto il testo dell'ordinanza che ha sospeso il Calendario Venatorio 2010/2011 - scrive nella nota l'avvocato Anastasi - possiamo affermare che il suo effetto si ripercuote essenzialmente sulla caccia nelle ZPS, nei Pantani ed alla Lepre, tutte attività che, in assenza di impugnativa al CGA e di riforma del provvedimento, l'Assessore alle risorse Agricole dovrà necessariamente vietare. Confermiamo le perplessità sul provvedimento giudiziario, la cui motivazione è troppo sintetica per giustificare una limitazione così drastica, considerato altresì che in tutta Italia la caccia nelle ZPS non è vietata e che le sentenze comunitarie citate dal TAR per giustificare la sospensione non sembrano avere alcuna attinenza rispetto alle problematiche sollevate dal ricorso ambientalista."
"Alla luce di ciò stiamo pertanto valutando - annuncia il Consiglio Siciliano della Caccia - oltre alla necessità di sollecitare un ricorso al CGA da parte della Regione Sicilia, anche l'opportunità di aderire all'iniziativa di un'altra associazione venatoria, che ha richiesto l'intervento del Ministro della Giustizia per chiarire alcune "stranezze" delle ultime decisioni del TAR siciliano, mentre spetterà all'Amministrazione regionale il compito di varare un provvedimento provvisorio che metta nero su bianco le regole per la prossima stagione venatoria."
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