La Presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti – Confavi, Maria Cristina Caretta rende note le proprie posizioni espresse in Commissione al momento delle consultazioni con le associazioni, prima dell'emanazione del testo unificato sulle deroghe. Parere favorevole anzitutto sul fatto che tutte le proposte si siano riferite alle sole specie per le quali la Regione ha conseguito il parere obbligatorio dell'Ispra, a differenza di quanto successe un anno fa con il tentativo leghista, rileva Caretta, di far passare il prelievo per 11 specie, alcune senza il parere dell'istituto nazionale.
Confavi ha fatto altresì notare che la proposta della Giunta prevedeva per alcune specie un carniere massimo stagionale notevolmente maggiore di quello assegnato al Veneto dall’ISPRA che impone il rispetto del principio delle piccole quantit�stabilito chiaramente dalla Direttiva 147/2009 CE (ex 409/79 CEE) e dalla Guida interpretativa alla stessa Direttiva. Un punto che avrebbe determinato il pericolo di veder impugnata la legge davanti al Tar. Semmai Caretta ha suggerito di aumentare il carniere giornaliero per alcune specie, anche al fine di rallentare la pressione venatoria su altre cacciabili, come permesso dall'articolo 42, lasciando così intatto il carniere massimo stagionale stabilito dall’ISPRA. Una proposta specifica la Confavi l'ha avanzata sul prispolone, che essendo presente in Veneto durante il passo post nuziale prevalentemente nei mese di agosto e di settembre, potrebbe essere prelevato, secondo la Caretta, già dal primo settembre.
L’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI ha auspicato una maggior celerità rispetto all'approvazione definitiva del testo, nonché l'impegno affinchè venga approvata quanto prima la proposta di legge per l'avvio dell'Istituto Veneto per la Fauna Selvatica, strumento che Caretta definisce “indispensabile per fornire alla Regione ed alle amministrazioni provinciali del Veneto i pareri necessari per l’emanazione dei provvedimenti, altrimenti vincolati sempre "ai pareri o, peggio ancora, ai mancati pareri da parte dell’ISPRA”.
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