La Commissione agricoltura della Lombardia, si è riunita ieri 21 luglio su importanti questioni che riguardano la caccia. Approvato il provvedimento che consente l'utilizzo di richiami vivi (allevati in cattività o catturati e inanellati dalle Province) per un numero limitato di esemplari (1.548 allodole, 11.318 cesene, 4.206 merli, 21.060 bottacci e 10.444 sasselli), 48.576 in totale ovvero – scrive l'agenzia Asca. - quasi 6 mila in meno rispetto a quelli permessi nella scorsa stagione. 20 mila richiami spetteranno alla provincia di Brescia, 18.105 a Bergamo, 4.900 per Lecco e Sondrio, 1.650 a Como e 1.450 a Varese.
Grazie all'approvazione di due emendamenti del Pdl, viene poi modificata la legge 26/93 rispetto alle norme che regolano gli Atc e i Ca. Ovvero, viene introdotta la disposizione che consentirà ai cacciatori di confermare la propria iscrizione ad Atc e Ca diversi da quello di residenza effettuata nella stagione precedente, attraverso il pagamento della quota entro il 31 marzo di ogni anno.
Un provvedimento già disponibile per la stagione 2010 – 2011, come ha spiegato il proponente del provvedimento Mauro Parolini (Pdl): i cacciatori interessati potranno procedere al versamento della quota entro 15 giorni dalla pubblicazione della legge. “In questo modo - ha dichiarato Parolini all'agenzia Asca - consolidiamo e stabilizziamo la situazione esistente, dando regole certe e chiare e concedendo nuove possibilità di mobilità solo ai nuovi cacciatori e ai giovani''. I neo cacciatori potranno infatti associarsi degli Atc e Ca dei loro accompagnatori e mantenere nelle stagioni successive il diritto di permanenza.
Nulla da fare invece per le deroghe. La mancanza del numero legale in Commissione dopo l'illustrazione del relatore del testo, Gianmarco Quadrini dell'Udc (rimasto in aula insieme ai soli Valerio Bettoni – Udc, Gian Antonio Girelli – Pd -, Mario Barboni – Pd – e il Presidente Carlo Saffioti – Pdl), ha compromesso la continuazione dei lavori. Un comportamento criticato duramente dall'Udc che ha accusato la Lega di “mancanza di serietà” e di non mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e dagli esponenti del Pd, che pur apprezzando l'atteggiamento di Saffioti hanno accusato la maggioranza di non volersi prendere le proprie responsabilità, rifuggendo da una questione difficile.
Ora il provvedimento slitterà a settembre. Il presidente Carlo Saffioti, tra i firmatari del progetto di legge, ha auspicato una soluzione condivisa: ''Da una decina di anni a questa parte - ha detto Saffioti - Regione Lombardia ha sempre garantito l'esercizio della caccia in deroga. Alla luce delle sentenze europee intervenute, ora pero' occorre forse un momento di riflessione e approfondimento tecnico: abbiamo il tempo per le valutazioni e gli approfondimenti del caso, mi auguro che si possa arrivare a portare in Consiglio regionale per la seduta del 14 settembre un provvedimento condiviso che superi ogni eventuale dubbio di legittimita'''.