Delusione e sconcerto per Anuu Migratoristi rispetto a quanto accaduto alla VIII Commissione della Lombardia sulle deroghe. Al grido di “noi non ci arrendiamo” Andrea Trenti, Responsabile Cacce Tradizionali Anuu Migratoristi, ricorda “l'ottimo lavoro” portato avanti negli ultimi anni dal Tavolo Interprovinciale delle Associazioni venatorie e dai consiglieri sensibili al tema venatorio, che hanno sempre sostenuto le “legittime richieste" dei cacciatori.
“Dobbiamo insistere per ottenere una legge regionale sulle deroghe che rispetti le nostre consuetudini e la cultura del nostro territorio fortemente legata ai valori tradizionali venatori” scrive Trenti, definendo “un fatto grave” il boicottaggio per problemi politici rispetto all'approvazione del progetto di legge sulla caccia in deroga.
Anuu Migratoristi invita il nuovo consiglio a prendersi le proprie responsabilità, soprattutto in virtù del fatto che, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia europea che nel 2009 ha chiesto la sospensione della legge sulle deroghe del 2008 perchè non sufficientemente motivata e non conforme all'art. 9 della Direttiva Comunitaria 409/79, la Regione ha abrogato l'art. 4, comma 1 della stessa (ovvero la parte incriminata dalla Corte), lasciando intatto l'impianto generale e istituendo poco dopo una apposita commissione di esperti per intraprendere un percorso normativo che avrebbe consentito in modo legittimo l'applicazione della caccia in deroga.
La Commissione effettivamente il 10 giugno 2010 ha prodotto una corposa relazione nella quale è stata prevista la possibilità di una legge quadro in linea con il quadro normativo comunitario a dimostrazione della legittimità di una legge regionale che preveda minuziosamente le richieste della CEE attraverso la 409/79. Dopodichè, ricorda Trenti, lo scorso 14 luglio viene presentato il progetto di legge numero 37 a firma dei consiglieri Bettoni, Quadrini e Saffioti.
L'iter subisce un freno proprio in seguito alla deposizione della sentenza della Corte di Giustizia europea del 15 luglio scorso, che ha condannato l'Italia per il mancato recepimento dell’art.9 della 409/79 nel proprio ordinamento giuridico. Secondo Trenti il presidente Formigoni avrebbe ricevuto un ammonimento da parte dell'ufficio legislativo del Ministro per le politiche Europee, che avrebbe intimato di non procedere all'approvazione delle deroghe.
Ora ci sono due strade per l'esponente di Anuu Migratoristi “possiamo arrampicarci sui vetri e strapparci i capelli dicendo che ormai le deroghe non si possono più fare a causa della sentenza Ue, altrimenti possiamo esaminare il tutto con una saggia logica ed intelligenza cercando in modo concreto un legittimo percorso normativo per rivendicare il rispetto delle nostre cacce tradizionali”.
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