Le nuove norme sulla caccia si fanno carico del problema del controllo faunistico, agendo sulla densità degli animali e tutelando le colture agricole. La pensa così Coldiretti Siena che interviene sugli importanti risultati ottenuti grazie alla concertazione con le istituzioni e le altre associazioni (agricole, ambientaliste e venatorie).
Gli incontri voluti dall’assessore provinciale all’agricoltura Anna Maria Betti, hanno permesso di affrontare ed ottenere risultati molto importanti. "Adesso - precisa Coldiretti Siena - occorre tenere presente che l’importo dei danni all’agricoltura è diminuito perché è crollato il prezzo della materia prima e non perché siamo usciti dall’emergenza”.
I caprioli distruggono la pianta provocando un danno pluriennale all’agricoltore, per il ripristino di una vite o di un olivo - ricorda Coldiretti - occorrono infatti 7 anni, un tempo lunghissimo che danneggia fortemente le produzioni simbolo dell’agricoltura senese come olio e vino.
Problemi anche per la presenza di predatori, soprattutto per l'espansione del lupo. “Gli allevatori senesi si organizzano con ronde serali per controllare e proteggere il gregge di pecore dagli assalti dei lupi – spiega Fausto Ligas, presidente di Coldiretti Siena – in estate, per l’eccessivo caldo, non è possibile chiudere gli animali nelle stalle. Stare nei pascoli li rende estremamente vulnerabili e facili prede di lupi e cani inselvatichiti”.