Profonda amarezza è stata espressa dal presidente della Federcaccia Franco Timo, a seguito dei convegni di Pisa e Spoleto, dove si è dibattuto sulle ipotesi di modifica della 157. Timo non nutre infatti grandi speranze per la auspicata possibilità di riunificazione delle associazioni venatorie sotto un unico coordinamento attribuendone la responsabilità ad alcune altre associazioni che in un primo momento si erano raccolte sotto la sigla Face Italia, esprimendo un intento comune. Al proposito, Libera Caccia e Anuu hanno tenuto a ribadire le loro posizioni, a loro avviso sempre espresse in qualsiasi consesso.
Il nostro augurio, e la nostra speranza, è che invece - aldilà della rincorsa al socio, che come ogni anno contraddistingue il periodo prima dell'apertura, e della voglia di proporsi da parte di ognuno dei contendenti come unico paladino dei cacciatori - si possa, come già abbiamo scritto recentemente, giungere ad una riflessione comune che trovi la sintesi delle varie posizioni, nessuna esclusa, tenendo tuttavia conto che nella disputa non è possibile non considerare anche tutti gli altri interlocutori (agricoltori, ambientalisti e opinione pubblica (rappresentata in prima istanza da enti e istituzioni) e soprattutto che la materia offre varie prospettive di lettura (pro e contro) che attraversano più o meno parallelamente tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Quello che non ci deve far difetto, quindi, è la voglia di adoperarsi per la caccia (e in questo caso per l'unità) a tutti i livelli e con tutti gli interlocutori.
Redazione BigHunter