E' atteso per oggi, lunedì 2 agosto il parere della Commissione Agricoltura della Regione Abruzzo sul ddl del Pdl che propone la prossima emanazione di un calendario venatorio con validità triennale. Sul provvedimento negli scorsi giorni si è registrata la piena contrarietà del Pd che ne chiede il ritiro e sollecita una immediata approvazione del calendario 2010 – 2011 (per legge avrebbe dovuto essere approvato entro il 15 giugno).
Secondo i consiglieri del Pd Camillo D'Alessandro e Claudio Ruffini il ddl presentato ''pretende di fissare con una legge le regole del calendario venatorio fino al 2013 e di modificare sostanzialmente, senza gli approfondimenti necessari e senza alcuna concertazione con i soggetti interessati (Province, Ambiti territoriali di caccia, Associazioni venatorie ed ambientaliste), importanti norme della Legge quadro regionale n.10 del 2004. Sono state peraltro ignorate le circostanziate proposte di modifica avanzate dalle Associazioni venatorie, dagli Ambiti di caccia e dall'Associazioni ambientaliste''. Senza contare che - fanno notare i consiglieri - “la Regione Abruzzo non si e' ancora dotata dell'Osservatorio Faunistico Regionale e non ha ancora adottato il nuovo Piano Faunistico-Venatorio regionale”, manca quindi una fondamentale base tecnico scientifica di programmazione necessaria per l'emanazione di un tale provvedimento.
In particolare i consiglieri del Pd contestano le norme sulla caccia nelle Zps e nei Sic, considerate illegittime e contrarie ad una corretta gestione faunistica nelle aree prottette; la generica facoltà di deroga alle norme sui periodi di caccia alle diverse specie, che il disegno di legge affida alle singole Province; l'aumento delle tasse di concessione dovute dai cacciatori, che passa dalle attuali 66 euro alle 84 euro (cancellate anche le agevolazioni per i cacciatori ultra settantenni); l'utilizzazione del 45% delle risorse versate dai cacciatori per l'avvio dell'Osservatorio Faunistico Regionale, che dovrebbe invece essere a carico del Bilancio regionale. Una misura che sottrarrebbe, per il Pd, risorse alle Province e agli Ambiti di caccia per i piani di miglioramento ambientale e di gestione della fauna selvatica.
(Asca)