Molti i temi trattati durante la conferenza stampa tenuta da Federcaccia il 18 settembre a Roma in occasione dell'apertura della caccia di domenica. Sono circa 800 mila i cacciatori che attendono con ansia il via della stagione all'alba di domenica prossima. Un vero business da 138 milioni di euro raccolti dalle tasse che i cacciatori pagano a Stato, Regioni e zone di caccia.
Riportiamo di seguito i comunicati stampa Fidc
I CACCIATORI PAGANO ALLO STATO OLTRE 138.000.000,00 DI TASSE
I costi per il nulla osta alla caccia sono continuamente lievitati tanto che oggi in alcune regioni ogni cacciatore spende solo per le licenze l’equivalente di una pensione sociale.
Ecco indicativamente i costi
Porto di fucile: euro 173,16. Calcolando che i cacciatori sono circa 800.000 lo Stato incassa solo per il porto di fucile 138.528.000,00 euro
Tesserino regionale: costo variabile a seconda delle regioni. Lombardia: euro 64,56 – Lazio euro 32,65
ATC: costo variabile a seconda della Regione, da 10,00 a 250,00 euro
In base ad un rapido calcolo risulta che i 60.000 cacciatori del Lazio pagano 10.389.600 euro allo Stato per la licenza di caccia, poi 1.959.000 euro alla Regione per il tesserino su cui indicare i giorni di caccia e le prede. A questo va aggiunto il costo dell’ATC che a Milano, per esempio, costa 130,00 euro a cacciatore.
DALLA CACCIA ALMENO 45.000 POSTI DI LAVORO
La “caccia” dà lavoro ad almeno 45.000 persone. La stima, a ribasso, è stata fatta in base ad uno studio dell’Eurispes edito qualche tempo fa ed ancora oggi valido proprio perché non vi sono stati mutamenti significativi.
1.In base a quanto rilevato dalla Camera di Commercio di Brescia risulta che la produzione italiana è ancora oggi la più importante: per le armi lunghe da caccia e tiro contribuisce per oltre 70% al totale Europa: l’Export supera l’80% del prodotto, con punte oltre il 90% per alcuni tipi di armi (repliche ed avancarica). La produzione è destinata, per la quasi totalità, al mercato ricreativo, sportivo-venatorio internazionale, non essendovi, di fatto, fabbricazione di armi militari. Sempre in base ai dati forniti dalla Camera di Commercio di Brescia, le aziende produttrici di armi e munizioni in Italia contano circa 3.900 addetti.
2.Per quanto riguarda la produzione risulta che:
-Le armi lunghe sportivo/venatorie prodotte nel 2005 sono circa 529.000
-Le armi lunghe sportivo/venatorie prodotte nel 2006 sono circa 498.000
- Le armi lunghe sportivo/venatorie prodotte nel 2007 sono circa 549.000
3. Attualmente la rete della distribuzione conta circa 2.000 le armerie su tutto il territorio nazionale.
4.Per il mercato della caccia, facendo riferimento ad recente studio dell’Eurispes, risulta che gli addetti dell’intero settore è di circa 45.000.
CACCIA APERTA DA DOMENICA
Circa 800.000 cacciatori al via, dall’alba di domenica, per l’inizio della nuova stagione di caccia: si concluderà per tutti il 31 gennaio prossimo.
Le “doppiette”potranno far preda fra un limitato numero delle oltre 400 specie presenti in Italia. Drastici i limiti di catture quotidiani (2 soli fagiani o pernici) e sono inoltre consentiti nelle regioni 3 giorni di caccia, su 5, a scelta del cacciatore. Severa la legge che punisce con sanzioni, sequestro del fucile e della licenza di caccia, chi contravviene alle norme.
I cacciatori possono far prede solo in particolari zone a cui accedono previo versamento di una quota che varia a seconda delle provincie dai 10,00 a i 250,00 euro. Complessivamente quindi i cacciatori pagano tre “tasse”: una alla Regione, un’altra allo Stato per il porto di fucile ed una alla zona di caccia (in gergo ATC – Ambito territoriale di caccia o CA – Comprensorio alpino). I Federcacciatori italiani (quasi 400.000) svolgono un attivo servizio di gestione dell’ambiente e della risorsa selvaggina, si impegnano nei ripopolamenti con fagiani, pernici, lepri, nella sorveglianza dei riproduttori durante l’epoca della nidificazione e dell’intero territorio difendendolo anche con le Guardie Volontarie della Federazione Italiana della Caccia dalla nefastazione dei bracconieri.
Tutti i Federcacciatori collaborano con la Protezione Civile ed intervengono in caso di incendio dei boschi e durante calamità naturali.
La caccia oggi, infatti, è profondamente mutata e la gestione del territorio e della selvaggina lo sta a dimostrare.
La Federazione Italiana della Caccia ha da tempo intrapreso una profonda opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica anche attraverso le proprie pubblicazioni edite dalla Greentime, editrice di riferimento (Il Cacciatore Italiano – 420.000 copie, Caccia e Tiro) e concorsi letterari fra cui “I racconti dell’ars venandi” formato da una giuria particolarmente qualificata a presieduta fino alla sua morte dal grande scrittore Mario Rigoni Stern.
Roma, 18 settembre 2008