L'ostruzionismo di Italia dei Valori, Sinistra Veneta e Pd a colpi di migliaia di emendamenti sta avendo l'effetto sperato di rallentare decisamente l'iter di approvazione della caccia in deroga in Veneto, anche se a perderci è la credibilità dello stesso consiglio regionale.
La pratica, ben collaudata anche in Parlamento (e chi aspettava le modifiche alla 157 ne sa qualcosa) già di per sé non restituisce una buona immagine della politica nostrana, peggio poi se si scopre che dietro le quinte sta operando un personaggio trombato alle ultime due tornate elettorali e ben noto per la sua intolleranza alla caccia. E' il solito Andrea Zanoni, presidente della Lega per l'Abolizione della Caccia veneta, che sulla pagina Facebook della sua associazione ammette di essere l'autore di ben 1507 degli emendamenti in discussione alla Regione.
Zanoni fa di più quando esorta i suoi ad inviare email di sostegno ai consiglieri impegnati in questa maratona ostruzionistica, Pipitone, Marotta, Franchetto (Idv) Pettenò (Fsv), Puppato, Azzalin, Bottacin, Reolon, Bortoli (PD), probabilmente per suggerire argomenti e considerazioni per gli estenuanti interventi (Pettenò ieri ha tirato in ballo addirittura San Francesco d'Assisi) e sfruttando quindi il fatto che per ogni emendamento, come spiega lo stesso Zanoni, ogni consigliere può prendere la parola per cinque minuti.