|
News CacciaConvegno Ecodem: Federcaccia su calendari, deroghe e Comunitaria lunedì 9 agosto 2010 | | Al Convegno organizzato da Ecodem a San Gimignano, Federcaccia ribadisce alcune posizioni sui temi più caldi delle politiche venatorie e ambientali. In un confronto a tratti anche acceso, il presidente Gianluca Dall'Olio ha ricordato gli esempi della Toscana, dell'Emilia, ma anche di Veneto e Lombardia, dove la gestione faunistica grazie all'impegno anche economico dei cacciatori ha portato a risultati significativi in termini di biodiversità, purtroppo in gran parte ignorati dalla società. Certo, ha sottolineato Dall'Olio, in questo impegno due leggi imbalsamate, che non hanno mai subito aggiornamenti significativi, come la 157 e la 394 sulle aree protette, dove il coinvolgimento del mondo venatorio è inspiegabilmente assente, non forniscono gli strumenti adatti per lavorare al meglio. "L'esperienza del tavolo - ha detto il presidente Fidc - rispondendo a un intervento di Morabito, riferendosi al cosiddetto tavolo degli Stakeholders, che riuniva proprio i presenti al convegno - è stata utile, ma improduttiva. Condizione indispensabile per riproporlo, la mediazione istituzionale del Governo, ma anche la disponibilità a parlare di modifiche a tempi e specie, tema dove invece la chiusura dei partecipanti all'altro tavolo ha spinto Federcaccia a lasciare i lavori".
Posizioni chiare anche sul tema deroghe e sui riflessi della Comunitaria rispetto ai calendari. Dall'Olio ha sottolineato che la norma così come era stata scritta al Senato era correttissima. Unico problema, - riporta una nota di Federcaccia, quello di richiedere per una corretta applicazione strumenti di cui l'Ispra non dispone. "Un istituto - ha detto non per la prima volta Dall'Olio - che non funziona e non ha mai funzionato". Ma ha anche ricordato che l'applicazione delle deroghe è prevista in Europa anche per motivi ludici e tradizionali, aspetto che in Italia non si è mai voluto considerare.
"Parlando di cose concrete - ha detto il presidente FIdC - quello dei turdidi, cacciati in tutta l'Europa mediterranea dalla gran parte dei cacciatori europei con tempi diversi dai nostri, più ampi, è divenuto un problema culturale, politico e sociale sul quale nel nostro Paese si arriva allo scontro. Quei calendari europei non sono una concessione politica di questo o di quel Governo, ma una scelta condivisa a livello sociale, perché basata su dati scientificamente certi e accurati forniti da Istituti diffusi sul territorio. Per risolvere questo problema, è necessario dare risposte tecniche e scientifiche e per farlo il nostro Paese si deve dotare di strumenti e istituti in grado di funzionare, cosa che ora non ha, sia per mancanze tecnico strutturali che economiche. L'equilibrio lo si trova anche grazie a regole certe e che abbiano applicabilità". Federcaccia conclude sottolineando la disponibilità espressa da parte delle due associazioni ambientaliste presenti (Legambiente e Lipu), ad un confronto riportato nell'alveo di un contraddittorio su problemi e aspetti concreti per trovare punti di incontro e convergenze anche in una ottica di riforma della attuale normativa, così come ritiene condivisibili "l'equilibrio e la responsabilità dichiarati da parte del Pd perché in Parlamento e nelle Regioni si possa ritrovare un profilo che ridia valore alla caccia italiana". | Leggi tutte le news | |
|
|
|