Stando a voci sempre più insistenti che circolano in ambienti venatori, in Toscana le deroghe per lo storno quest'anno saranno concesse solo a una parte di quei comuni che per lo scorso anno hanno presentato la richiesta di risarcimento dei danni subiti e solo nelle due giornate di preapertura.
Secondo quest'elenco, ad usufruire del provvedimento potrebbero essere 17 comuni nel fiorentino, 7 nel grossetano, 8 nel pistoiese, 12 nell'aretino, 6 nel lucchese, più presumibilmente forse l'intera provincia di Siena, che registra i danni più elevati insieme a Lucca.
Una decisione del genere, pur tenendo conto della recente condanna della Corte europea, non rende giustizia al problema e alle esigenze del mondo agricolo. Se i danni sono stati certificati in molti comuni (i più grossi e organizzati), è facilmente intuibile che anche in quelli più piccoli (che per ovvie ragioni anche di natura burocratica non presentano il rapporto certificato), ci siano le stesse esigenza di tutela. Sicuramente gli storni ci sono. E i danni li faranno soprattutto nel periodo delle olive. Non sarà certo questo modesto provvedimento a risolvere il problema. Ma di questo in Regione sono consapevoli e sicuramente alla riapertura dalle ferie cercheranno una soluzione.