Non si placano le polemiche sorte attorno al provvedimento deciso dalla Provincia di Piacenza per il contenimento dei caprioli. Dopo la criticata uscita del consigliere del Pd Marco Bergonzi, che aveva caldeggiato la possibilità di trasferire in altra destinazione i caprioli in eccesso lanciata da una petizione popolare, a difendere il provvedimento dell'amministrazione di centro destra interviene il consigliere regionale del Pdl Luigi Francesconi.
“Mentre la sinistra nostrana si sbellica nell’inventare bizzarre quanto costose politiche alternative per limitare la presenza dei caprioli – dichiara in una nota - i loro “compagni” nelle altre provincie dell’Emilia Romagna non hanno esitato a percorrere la più normale e certa nei risultati delle vie, quella cioè della caccia”. I dati ufficiali forniti dalle province parlano chiaro: dal 2000 al 2009 si è passati da 3.449 a 19.284 caprioli abbattuti. “In particolare – sostiene Francesconi - per quanto riguarda il 2009, 16.224 dei quali nelle “rossissime” Modena, Bologna e Reggio Emilia”.
Misure necessarie, che corrispondono alla crescita esponenziale della specie negli ultimi anni e dei danni che essi stessi causano alle coltivazioni. “Di fronte a questi numeri – prosegue Francesconi – le proteste dell’opposizione piacentina non trovano giustificazioni e confermano ancor più in me la certezza che l’Amministrazione Provinciale di Piacenza non deve far marcia indietro ma proseguire sulla via coraggiosamente intrapresa”. Semmai, per Francesconi il provvedimento è irrisorio per numero di capi (solo 30) e tardivo.
“Ancora una volta – chiosa Francesconi – la caccia è da condannare in base al colore politico di chi la gestisce: questa posizione è inaccettabile e deve essere rifiutata con forza dal mondo venatorio e dalle Istituzioni, poiché, come ho più volte sostenuto, autorizzare l’attività venatoria non è questione di ideologia bensì di buon senso poiché si comprende l’indispensabile ruolo che hanno i cacciatori nella tutela dell’ambiente”.
(Piacenza Sera)