Il Wwf abruzzese torna a dichiarare guerra al calendario venatorio. Sul provvedimento, criticato sia per le modalità di approvazione (legge regionale anziché delibera di giunta) che per i contenuti, l'associazione ha già annunciato un esposto all'Unione Europea per “palesi violazioni della normativa comunitaria” e un sollecito al Governo.
Secondo il Wwf, che l'anno scorso ha ottenuto una doppia sospensione del provvedimento grazie ai ricorsi al Tar, la legge regionale è un espediente per evitare i ricorsi degli ambientalisti. Wwf fa sapere che tenterà comunque questa strada impugnando il primo atto amministrativo che discenderà dalla legge-provvedimento.
Per l'associazione mancano i dovuti pareri dell'Ispra e del Comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale e per la valutazione di incidenza sull'intero testo. In particolare viene contestata la mancanza di particolari precauzioni per quattro specie considerate in declino in Europa: coturnice, moretta, moriglione e pavoncella ed per altre 11 per cui è indicato lo stato di conservazione sfavorevole: Starna, Canapiglia, Marzaiola, Codone, Mestolone, Beccaccino, Frullino, Quaglia, Beccaccia, Tortora, Allodola. Tempi troppo lunghi e al di fuori dei principi dettati dalla Commission Ue, secondo Wwf, per almeno 12 specie. Altre valutazioni negative da parte dell'associazione riguardano l'istituzione di un comparto unico sulla migratoria e l'addestramento cani.