Pronta la replica dell'assessore regionale alla Caccia
Mauro Febbo alle critiche ricevute dal Wwf sul calendario venatorio.
“I rappresentanti abruzzesi del WWF – dichiara in una nota della Regione - oltre che ribadire, ad ogni occasione, le due bocciature che il Tar Abruzzo ha espresso nel confronti del calendario venatorio della scorsa stagione, farebbero bene a ricordare anche che, dopo quelle pronunce negative, c'è stata una terza favorevole alla Regione".
L'assessore dice di non spiegarsi il motivo per cui solo in Abruzzo il Wwf e altre associazioni ambientaliste continuino a perseguire la politica del no a priori "mentre - spiega - in altre regioni assumono posizioni meno integraliste". L'intransigenza del Wwf, per Febbo, corrisponde in particolare all'attuale mandato di Governo. "Per rendersi conto di ciò - spiega - basta ricordare che i due calendari venatori predisposti nel periodo di mia competenza ricalcano, in gran parte, quelli programmati dal mio predecessore Verticelli verso cui, però, non sono stati inoltrati ricorsi di alcun genere".
"E questo atteggiamento, tutt'altro che improntato alla coerenza, - sostiene Febbo - lo si riscontra principalmente quando viene contestato il Comparto Unico per la caccia, la cui istituzione è prevista da una legge regionale del 2004. Come mai se ne ricordano solo oggi? ". Infine, l'assessore Febbo invita "gli ambientalisti del Wwf a seguire meglio le dinamiche che si sviluppano in Consiglio regionale dal momento che dovrebbero sapere che la legge sul calendario venatorio 2010-2011, oltre all'approvazione del gruppo di maggioranza, ha avuto l'ok anche da larga parte dell'opposizione con l'astensione, solo per motivi tecnico-legislativi e non sostanziali, dell'Italia dei Valori".
(Regione Abruzzo)