Ha 34 anni Sebastiano Mosca ma alle spalle ha gi�16 stagioni di caccia. Considera la propria passione “un'arte nobile” trasmessagli dal nonno e dal padre ma da buon siciliano (abita a Mascali, in provincia di Catania), è anche un abile pescatore e un appassionato cinofilo.
Il carniere per Sebastiano non è il fine ultimo e deve rimanere svilcolato dall'amore per la caccia. Pratica la caccia al coniglio selvatico con il suo springer spaniel di nome Zara, ama anche la caccia alle anatre con stampi e richiami vivi e quella alla migratoria.
La pratica venatoria l'ha portato anche ad impegnarsi attivamente negli organi di gestione come coordinatore stampa della Federcaccia siciliana e delegato Acma (Associazione Migratori Acquatici) di Catania.
“Sono fermamente convinto – ci scrive aderendo alla nostra iniziativa - che noi cacciatori siamo una risorsa per l'ambiente. Siamo noi che viviamo a stretto contatto con la natura, noi a volere per primi che il bosco sia pulito per 365 giorni all'anno: viviamo di natura”.
Il punto è che non tutti i cacciatori sono pienamente consapevoli delle potenzialità della propria passione: “basterebbe solo sensibilizzarli”, scrive Sebastiano, che ha un'unica soluzione per i problemi della caccia: unità: "se non ci uniremo - dice - saremo sempre presi a pesci in faccia”.
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