Cosa dicono i key Concepts, vero riferimento delle regioni per la stesura de i calendari? A ricordarcelo c'è la scrupolosa guida che l'ufficio avifauna migratoria di Federcaccia ha stilato in risposta a quella sottoposta dall'Ispra alle istituzioni, che alcune regioni pare stiano prendendo alla lettera, dimenticandosi che non si tratta di considerazioni in nessun modo vincolanti.
Contrariamente a quanto affermato dall'Ispra (necessaria riduzione del periodo di caccia per tutte le specie migratorie) le stagioni di caccia possono anche essere più lunghe e, come succede in diversi stati dell'Unione europea, avvalersi di decadi di sovrapposizione a livello nazionale rispetto ai periodi di migrazione e a quelli di riproduzione.
Ad esempio i turdidi sono cacciati fino al 20 febbraio in aree della Francia meridionale con inizio alla tradizionale data della seconda o terza domenica di settembre (apertura generale della stagione di caccia), oppure fino al 10 febbraio in Spagna. Le stagioni di caccia agli uccelli acquatici cominciano il 1 settembre in moltissimi paesi ed in alcuni casi anche prima (Francia). In alcune aree costiere della Danimarca la caccia continua fino al 20 febbraio così come nel Regno Unito.
L'Ispra afferma che non sono possibili differenze nei calendari regionali in quanto le variazioni nei periodi di migrazione pre nuziale sono troppo brevi e di soli pochi giorni. Al contrario – spiegano Michele Sorrenti e Alfonso Lenzoni di Federcaccia – esistono dati, prodotti dallo stesso Ispra, che dimostrano una differenza di decade nella migrazione (come per il tordo bottaccio in Sardegna rispetto al resto dell'Italia o fra le regioni centro settentrionali e quelle centro meridionali per quanto riguarda l'alzavola).
Un principio sancito dalla stessa Guida Interpretativa, a condizione che queste diverse caratteristiche regionali vengano giustificate tecnicamente e scientificamente. Nei prossimi giorni daremo conto quanto definito dai Key Concepts per le singole specie.
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