Il calendario venatorio della Calabria è l'oggetto dell'offensiva avanzata dagli ambientalisti del Wwf alla Regione, accusata di aver accontentato senza riserve gli interessi dei cacciatori. Per il Wwf calabrese la Regione ha dimostrato “arroganza” e “succube accondiscendenza”, senza precedenti.
Mentre le richieste delle associazioni venatorie, secondo gli ambientalisti, sono state integralmente recepite, sull'emanazione del calendario non sono state interpellate quelle ambientaliste e agricole e soprattutto sono state disattese le osservazioni dell'Ispra (a dimostrazione che quanto redatto dall'Ente sui calendari venatori non è affatto vincolante).
Un punto che ha mandato su tutte le furie l'associazione ambientalista: “E’ stato calpestato spudoratamente – tuona Wwf Calabria - in nome di meri interessi corporativi, il principio della tutela della fauna migratoria nel periodo di dipendenza dei piccoli dai genitori e di inizio della migrazione di ritorno ai luoghi di nidificazione”. In particolare si fa riferimento all'auspicata (Ispra) chiusura del prelievo alla beccaccia al 31 dicembre. In realtà i Key Concepts della Direttiva Uccelli permettono la chiusura alla regina ben oltre questo termine.