Quale bracconaggio, l'orso Dino è tornato in Slovenia. E' la tesi del Corpo Forestale dello Stato, che dopo i primi accertamenti sull'ipotesi che l'orso M5 sia stato ucciso e mangiato da un gruppo di contadini e cacciatori, ha ritenuto "altamente improbabile" tale eventualità, concludendo che l'animale sarebbe tornato nella sua Slovenia.
Il comando vicentino della forestale ha di fatto smontato le tesi riportate dalla stampa locale negli ultimi giorni, che hanno gettato un'ombra inquietante sulla cittadina in cui sarebbe successa la malefatta e in particolare nei confronti della categoria dei cacciatori, anche questa volta tirata in ballo ingiustamente.
Le conclusioni dei forestali si basano sul fatto che l’ultima segnalazione sul territorio nazionale, documentata da immagini, risale al giugno del 2010 nella Foresta di Tarvisio. Un luogo che dista molti chilometri da dove si sarebbe verificato l’episodio riportato dalla stampa. Ad essere quindi improbabile è anzitutto che l'orso abbia percorso a ritroso i chilometri che lo separavano dall'altopiano di Asiago senza essere avvistato in un periodo dell’anno in cui aumenta in maniera significativa la presenza di turisti nelle vallate alpine". Secondo le guardie "è molto alta la possibilità che l’animale sia tornato in Slovenia per ricongiungersi al proprio gruppo di appartenenza".