La situazione sul fronte storno in Toscana sembra alquanto complicata, soprattutto dopo la sentenza della Corte Europea che potrebbe limitare il ricorso alle deroghe, qui come in altre regioni italiane. A chiedere misure concrete in difesa dell'agricoltura toscana, messa a dura prova da una sempre crescente pressione degli storni nelle campagne, è il Gruppo consiliare in Regione della Lega Nord, che con una mozione ha avanzato la proposta di istituire una legge regionale per "mitigare i danni dello storno in Toscana".
"Invito vivamente il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a portare in Consiglio un provvedimento di legge atto a ripristinare nei termini opportuni l’abbattimento degli storni - ha dichiarato Antonio Gambetta Vianna, capogruppo della Lega Nord in Regione - inserendolo nel calendario venatorio non oltre il primo ottobre di quest’anno. E questo per salvaguardare almeno il raccolto delle olive, fonte importantissima di reddito per l’agricoltura toscana”.
“Gli storni – spiega il leader del Carroccio in Regione – da tempo sono classificati come volatili altamente dannosi per le colture, soprattutto per le coltivazioni della frutta e delle olive. La Toscana è piena di queste colture e i nostri agricoltori non riescono ad uscire dalla crisi in cui versano e che gli storni potrebbero rendere catastrofica”. La Lega Nord Toscana se la prende anche con la Corte Europea che con la sua recente condanna non avrebbe affatto tutelato gli interessi degli agricoltori.
Secondo Gambetta Vianna l'anno scorso coloro che hanno subìto i danni sarebbero stati dissuasi a denunciarli ai Comuni dalle stesse associazioni degli agricoltori e dalle Atc a causa dell’assenza dei fondi per esaudire le proprie legittime richieste. La Regione, per tentare di mitigare i danni, aveva autorizzato l’abbattimento in deroga degli storni, ma da quest’anno, a seguito della normativa vigente, potrebbe essere un problema richiedere l’abbattimento nei termini dell’anno passato”.
Ma a tutto ciò si aggiunge un altro problema. “Grazie alla stagione favorevole - sostiene il capogruppo della Lega - c’è stato un proliferare delle nidiate. Oltre ai moltissimi nuovi nati, in ottobre arriveranno le migrazioni di milioni di esemplari anche da altre nazioni europee. Come al solito, l’Unione Europea, quando decide, non guarda agli interessi del territorio.