Quando le amministrazioni approvano calendari venatori e provvedimenti su deroghe e preaperture il ricorso di animalisti e ambientalisti al Tar è ormai quasi scontato. Lo si vede in particolar modo in questi giorni con gli annunci di Wwf e Lipu, che insieme ad altre associazioni, hanno promesso battaglie legali su ogni fronte e in tutta la nazione, naturalmente con la solita eco da parte della stampa.
Secondo Marco Castellani, Presidente di Anuu Migratoristi, si tratta di mosse prive di motivazioni tecnico – giuridiche, che si basano soprattutto su interpretazioni strumentali delle leggi in vigore, al solo scopo di intralciare le normali attività venatorie. La questione è stata sottoposta dall'Anuu al Ministro della Giustizia Angelino Alfano e al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Avv. Michele Vietti, ai quali viene ricordato come le sospensive spesso accordate dai giudici (spesso senza sentire le parti in causa) in attesa di poter adeguatamente approfondire le ragioni del contendere, finiscono di fatto con l'ostacolare l'esercizio venatorio, anche quando poi i ricorsi vengono rigettati. Questo sistema è inoltre agevolato dal fatto che le associazioni e le organizzazioni ricorrenti sono esentate dal sostenere i relativi costi finanziari.
Ai due illustri esponenti viene pertanto chiesto un intervento perchè i ricorsi presentati siano affrontati e risolti senza alcuna sospensiva prima che prendano avvio le attività regolamentate dalle disposizioni impugnate e tali associazioni “di parte” non possano godere delle esenzioni di cui sopra, visto che hanno il fine di contrastare senza motivo un'attività legalmente e riconosciuta dallo Stato italiano.
In difesa della caccia e dei cacciatori l'Anuu inoltre ha scritto alle istituzioni e ai principali organi di stampa per comunicare l'avvio della mobilitazione decisa dall’Esecutivo dell'Associazione. “Ho voluto precisare bene – scrive Castellani - che i cacciatori italiani scendono in piazza solo per far conoscere a tutti la vera faccia della caccia, solo per chiedere rispetto e di poter godere degli stessi diritti e degli stessi doveri dei loro colleghi europei grazie a una nuova legge che, finalmente, corregga le storture di quelle attuali e ad un sistema istituzionale, Regioni, ISPRA E TAR compresi, che finalmente sappia svolgere il proprio ruolo in modo oggettivo, bandendo ogni forma di prevenzione e strumentalizzazione della materia, salvaguardando - nel pieno rispetto delle direttive comunitarie - le cacce tradizionali del nostro Paese così come tranquillamente già avviene in tutta Europa”.