Con una lettera inviata al direttore di Repubblica Ezio Mauro, il Presidente di Anuu Migratoristi Marco Castellani critica l'articolo “Caccia al via tra polemiche – pronta un'ondata di ricorsi al Tar” della giornalista Vera Schiavazzi, chiedendo una replica alle “molte inesattezze”espresse dai diversi personaggi anticaccia interpellati.
Castellani contesta anzitutto “il fatto che la caccia venga sempre presentata come un problema”, dimenticando che essa è soprattutto una risorsa sociale, economica e ambientale per l'intera comunità. E' bene per esempio, spiega Castellani, che la gente sappia che la caccia rappresenta l'unico concreto strumento di gestione delle specie selvatiche, presidio costante del territorio, scuola di virtù civili, socialità e solidarietà, strumento di conoscenza scientifica, cultura, tradizione ma anche economia ed occupazione.
Non solo. Il presidente di Anuu ricorda che l'impegno dei cacciatori è anche finanziario, visto che annualmente versano nelle casse di Stato e Regione qualcosa come circa mezzo miliardo di euro attraverso le tasse di concessione, le quote associative degli Atc, tutti soldi che in minima parte tornano al settore. “Senza contare – continua - le risorse private stanziate dalle Associazioni per altri interventi di carattere ambientale e faunistico."
Mentre nel nostro paese si è ancora fermi al dibattito caccia sì, caccia no, spiega Castellani, il Governo francese ha approvato il decreto che introduce pesanti sanzioni contro ogni atto di ostruzionismo verso l'attività venatoria, a dimostrazione di come essa sia promossa e tutelata.
Per quanto attiene alle dichiarazioni dell'articolo, Castellani sottolinea che “la possibilità di avviare la stagione venatoria nella prima decade di settembre e di concluderla nella terza decade di febbraio a seconda delle diverse specie cacciabili è tutt’altro che “immotivata e gravissima”, essendo espressamente prevista dalla Direttiva Comunitaria denominata “Direttiva Uccelli” e dalla sua Guida Interpretativa (alla cui stesura hanno contribuito anche le associazioni ambientaliste) regolarmente applicata in tutta Europa senza alcun contenzioso”.
Il problema da noi, conclude Castellani, sta semmai nelle strumentalizzazioni politiche, nelle difficoltà di funzionamento del sistema istituzionale preposto (Stato, Regioni, Ispra) e nella disinformazione costruita dagli anticaccia e presa per vera dai media, che non consentono quasi mai una corretta informazione dando voce anche alle rappresentanze dei cacciatori.