In seguito ad una nuova levata di scudi della Lac contro la caccia di selezione al daino decisa dalla Provincia di Genova, l'assessore provinciale alla Caccia Piero Fossati ha replicato alle accuse dell'associazione che ha definito una mattanza il prelievo deciso per 200 esemplari.
“Come il capriolo e il cinghiale – risponde l'assessore - il daino sta prendendo delle porzioni di territorio notevoli, ce n'è grande quantità, ed è diventato difficile proteggere le coltivazioni perché il daino riesce a saltare recinti anche di un metro e mezzo, due".
Viene poi paventato il solito rischio per i turisti e gli escursionisti che frequentano i boschi in questo periodo. Un pericolo, secondo l'assessore inesistente, semplicemente perchè “è una caccia da appostamento fisso. Basta che il cacciatore eviti zone con cercatori di funghi o escusionisti" ha detto Fossati.
Secondo la Lac inoltre "il daino è un elemento di arricchimento del paesaggio e di richiamo turistico: ucciderlo è sbagliato”, il piano è poi contestato perchè gli esemplari potrebbero rientrare nella dieta dei pochi lupi presenti. Anche su questo punto c'è la replica dell'assessore: "per il lupo - ha dichiarato- cacciare il daino non è facile come cacciare pecore in un recinto. Credo sia più facile per il lupo cacciare i cinghiali: il daino non lo raggiungono neanche i cani da seguita".
(La Repubblica)