Gli uffici della
Provincia di Reggio Emilia hanno predisposto un regolamento per
coordinare l'attività delle guardie venatorie volontarie. Se il regolamento fosse approvato i “vigilanti” non potranno più circolare liberamente sul territorio, ma dovranno sottostare ad un
programma che stabilirà mese per mese
dove e come potranno operare, inoltre verrà dovranno redigere un
rapporto giornaliero dopo ogni servizio, oltre che essere iscritti ad un apposito registro provinciale e di
indossare un distintivo di riconoscimento. Pare poi che il regolamento preveda sanzioni disciplinari in caso di comportamento non conforme alle regole sopra citate.
Questa stretta sulla vigilanza volontaria non piace alla sezione provinciale di Legambiente che ritiene la mossa della provincia “un bavaglio” per bloccare un'attività di controllo che può dare fastidio. “Noi ora abbiamo 130 guardie volontarie che si muovono liberamente sul territorio – ha spiegato il presidente provinciale dell'associazione, Massimo Becchi - ma se il Regolamento fosse approvato non sarà più possibile”.
Alle obiezioni dell'associazione risponde il comandante della Polizia provinciale Alessandro Merlo: "il Regolamento – dichiara - altrove è già stato introdotto e con criteri assai severi. A Reggio, invece, siamo ancora ad una bozza di lavoro passibile di osservazioni e variazioni, sulla quale abbiamo chiamato a confrontarsi una decina di associazioni venatorie e ambientaliste, Legambiente inclusa”. In realtà si intende creare un maggiore coordinamento dei controllori ed evitare problemi, contestazioni e incidenti, assicurando tra l'altro la riconoscibilità delle guardie volontarie. “E' giusto che il cittadino o il cacciatore almeno sappia chi ha di fronte” ha concluso Merlo.
(Telereggio)