Riceviamo e pubblichiamo:
Mancano ormai poche ore all’apertura della stagione venatoria. Un giorno che malgrado da tempo e per molti fra preaperture e caccia di selezione non rappresenti più, di fatto, l’effettivo inizio di una nuova stagione, continua a essere un momento particolare e significativo. Domenica, infatti, rimane l’apertura “vera”, quella tradizionale, con tutto il suo carico di aspettative e emozioni; il giorno per ritrovarsi con la propria passione, incontrare di nuovo amici e luoghi conosciuti e cari, riprovare quelle sensazioni che da sempre accompagnano l’attività venatoria.
A tutti i cacciatori rivolgo, e con me tutta la Federazione Italiana della Caccia, un caloroso “In bocca al lupo”, perche questa sia una stagione ricca di giornate indimenticabili, che siano trascorse in padule o al capanno, alla lepre o al cinghiale, inseguendo beccacce o fagiani, perché quale che sia la forma di caccia che preferiscono, tutte hanno e meritano uguale importanza e rispetto.
Ma meritano anche, e così la caccia tutta, che chi vi si dedica lo faccia con un comportamento corretto, inspirato a misura, consapevolezza e a quei valori che, codificati da secoli di pratica, costituiscono il codice morale di ogni cacciatore. Prudenza, educazione, rispetto per l’ambiente che ci ospita, quasi sempre espressione del lavoro e della fatica altrui, delle norme del vivere civile, oltre che di quelle che regolano la nostra attività, saranno la migliore risposta a quanto viene sostenuto dai nostri detrattori.
Tralasciando volutamente in questa occasione qualsiasi considerazione polemica sullo stato delle riforme e di quanto ci sia ancora da fare perché anche il nostro possa arrivare ad essere un Paese moderno nel campo dell’attività venatoria, vogliamo concludere con una nota positiva che ci potrà permettere, se lo sapremo fare, di procedere proprio su quella strada.
I risultati della ricerca che la nostra Federazione assieme ad altre e al CnCn ha commissionato ad Astra Ricerche e che in questi giorni è stata ripresa e rilanciata, per una volta in modo quasi sempre corretto da molte fonti di informazione, hanno dimostrato in modo netto, malgrado i tentativi di stravolgere i dati da parte degli anticaccia, che la società italiana non è ostile a una caccia seria, lontana da estremismi, regolata e ispirata a principi scientifici, e che ha dei cacciatori in quanto tali una opinione in larga parte positiva. Ma ha dimostrato soprattutto che più gli italiani ci conoscono e meno cadono vittime della disinformazione e dei pregiudizi.
Facciamo in modo allora, già a partire da questa stagione, che anche attraverso i nostri comportamenti questa conoscenza cresca e metta radici sempre più salde. Il futuro della caccia passa anche, anzi forse soprattutto, da questo.
Solo in un contesto sociale più consapevole e meglio predisposto nei nostri confronti infatti, potrà trovare accoglimento il nostro sforzo per recuperare un tavolo di confronto con le istituzioni e tutte le categorie interessate per ottenere finalmente le attese modifiche ad una legge ormai in buona parte superata, non rinunciando alle giuste richieste del mondo venatorio per una caccia che all’interno di un complesso normativo finalmente aggiornato consenta anche ai cacciatori italiani quanto viene goduto, senza scandali né isterismi, dai loro colleghi europei.
Ma intanto, messi da parte almeno per un giorno questi pensieri, prepariamoci a godere serenamente e consapevolmente l’inizio di questa nuova stagione all’insegna della passione più vera. Ancora In bocca in lupo
Gian Luca Dall’Olio
Presidente nazionale Federazione Italiana della Caccia