Un raro esemplare di cicogna nera, con ogni probabilità l'unico avvistato negli ultimi tempi - cosa nota a tutti - nella grande zona umida fiorentina, è stato abbattuto nei pressi del Padule di Fucecchio. A chi ha puntato il dito contro la caccia, ignorando il fatto che si sta parlando di un uccello assolutamente inconfondibile rispetto ad altre specie cacciabili e che pertanto l'abbattimento è stato voluto e non confuso, rispondiamo con le parole del Comando della Polizia Provinciale di Firenze, che abbiamo contattato per farci spiegare come sono esattamente andate le cose.
Gli agenti si sono recati sul luogo in cui si trovava l'animale ferito, in zona tra Pisa e Fucecchio, su segnalazione diretta di un cittadino, l'animale – ci è stato spiegato - è stato prontamente raccolto alle 9.30 di ieri mattina e trasportato ancora vivo dal veterinario, ma è morto prima di arrivare a destinazione. Ovviamente sul fatto è stata aperta un'indagine ed il comando della polizia ha sporto denuncia contro ignoti.
All'interno del corpo della cicogna, una delle pochissime in Italia (dove pare nidifichino solo 10 coppie ogni anno), sono stati ritrovati tre pallini, un fatto che lascia pensare che probabilmente lo sparo è avvenuto alla sera di domenica verso il tramonto e che il volatile abbia sofferto per tutta la notte spostandosi dal punto in cui è avvenuto lo sparo. Questa tesi è sostenuta dalla Polizia Provinciale che ci conferma la dichiarazione apparsa sulla Repubblica di Firenze "non sappiamo dove è stato colpito l'animale è stato però trovato in un territorio non adatto alle sue esigenze, quindi probabilmente dopo essere stato ferito si è spostato".
La notizia è bastata al Wwf per dare addosso alla caccia: “la prima giornata di caccia – hanno dichiarato dal Wwf - si è aperta sotto i peggiori auspici: c'è infatti il corollario di tutto quello che non dovrebbe accadere in un'attività che si vuole presentare come rispettosa e regolata”. In particolare il Presidente onorario Fulco Pratesi ha rimarcato che “è un gesto che sommato ai tanti simboleggia quanto la caccia in Italia sia un'attività incompatibile con la ricchezza di biodiversit�del nostro paese, con la sicurezza e soprattutto con le norme europee che vietano rigorosamente di sparare a specie rare e per questo protette e impongono di tutelare anche quelle cacciabili. Inoltre la caccia in Italia viene ancora svolta in periodi delicatissimi per la riproduzione di molte specie animali come è accaduto con le preaperture decise in molte regioni e che per questo violano le stesse indicazioni Ue oggi anche legge dello Stato”.
Al Wwf e all'emerito presidente facciamo rispondere direttamente dalle dichiarazioni della Polizia Provinciale "probabilmente a sparare – dichiarano gli agenti - è stato qualcuno che voleva inserirlo nella catena di imbalsamazione abusiva. Non ci sono altre spiegazioni, è impossibile sbagliarsi. Non si può parlare di cacciatori, al limite di bracconieri".
A fare le dovute precisazioni sono intervenuti anche il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e la Vicepresidente, Laura Cantini (Assessore con delega alla Caccia). "Quello accaduto nel Padule di Fucecchio – scrivono in un comunicato ufficiale - è un gesto scellerato che mette a rischio un raro esemplare di volatile. Il bracconaggio è un'attività ignobile che rischia di gettare un'ombra sull'intera categoria di cacciatori che in realtà sono spesso i primi ad impegnarsi per la tutela del patrimonio ambientale".
Ci auguriamo che il responsabile di questo deprecabile gesto sia presto identificato e punito severamente.