Sergio Berlato, bacchettato dal Giornale per le sue iniziative anti Brambilla sfociate in una lettera a Berlusconi firmata da tutta la delegazione europea del Pdl, risponde alle critiche infuocate contenute nell'articolo di Oscar Grazioli, che ha accusato l'onorevole di voler tappare la bocca alla Ministra Brambilla, la quale – per Grazioli – ha tutto il diritto di “assicurare l'incolumità a turisti nazionali e stranieri che si trovano, addirittura nel mese d'agosto, sotto il «fuoco amico»”, e di pensare all'immagine del made in Italy", un diritto sancito per altro dalle migliaia di firme raccolte insieme a Veronesi e altri illustri esponenti della Coscienza animale.
La posizione dei parlamentari contro la Brambilla, specifica Berlato, è giustificata dal fatto che “le sue esternazioni – scrive – non solo sono in contrasto con il programma elettorale del Pdl ma anche con la posizione del Governo nazionale”. Per il Vice Capo Vicario della Delegazione europea del Pdl "non si tratta affatto di una sterile rivendicazione di un singolo deputato che vuole la liberalizzazione di "caccia selvaggia" in Italia, ma la posizione assunta da tutta la delegazione del PDL nel PPE su alcuni argomenti sensibili sui quali, pur rispettando la Libertá di coscienza individuale, il Popolo della Libertá ha assunto precisi impegni con il proprio elettorato".
"Se davvero il 90% degli italiani fosse per l'abolizione della caccia – fa notare l'eurodeputato - mi si dovrebbe spiegare come mai gli anticaccia non sono mai riusciti a vincere nemmeno uno dei tanti referendum indetti negli ultimi vent'anni in Italia per tentare di abolire un'attivitá consentita in tutto il mondo, regolamentata da precise Direttive comunitarie ed esercitata in Europa da oltre sette milioni di cittadini dalla fedina penale perfettamente pulita. Segno evidente che gli italiani hanno sicuramente dimostrato di avere molto piú buon senso di certi integralisti che vorrebbero imporre agli altri le loro convinzioni personali ed il cui unico obiettivo pare essere quello di vietare tutto ció che da loro non viene condiviso".