Il decreto emanato dall'assessore Bufardeci ad agosto ha stabilito il divieto di caccia nelle Isole minori al fine di preservare le specie migratorie, in ottemperanza – è stato comunicato dalla Regione - all'ordinanza sospensiva del Tar (che ha rilevato la mancata valutazione di incidenza per le Zps, ndr).
Oggi quel decreto è al centro della protesta delle associazioni regionali Federazione Sicialiana della Caccia, Ascn, Arcicaccia, Enalcaccia, le quali in una lettera al Presidente Lombardo, manifestano il disagio dei cacciatori di quelle zone. “Tale drastica misura – scrivono nel documento – non risponde, ad avviso dei cacciatori degli arcipelaghi, all'esigenza di ottemperare al provvedimento cautelare del Giudice Amministrativo”, visto che il calendario 2010 2011 è stato impugnato nelle parti in cui non prevede il divieto di caccia lungo le rotte di migrazione dell'avifauna.
Per la legge, fanno sapere le associazioni, il divieto su tali rotte “si riferisce alla caccia a meno di cinquecento metri dalla costa marina del continente e delle due isole maggiori”, lasciando implicitamente escluse appunto, le isole minori. L'altro capo di imputazione vorrebbe la chiusura della caccia nelle sole Zps interessate dalle rotte migratorie e non in tutto il territorio. Un fatto per altro sancito già precedentemente del Tar.
Poichè la chiusura della caccia nell'intero territorio delle Isole Minori è il frutto di un'interpretazione restrittiva della legge, i cacciatori degli arcipelaghi - concludono le associazioni - chiedono una modifica alla regolamentazione dell'attività venatoria". A tal scopo i legali e i tecnici delle associazioni hanno messo a punto uno schema di modifica che tiene conto dei Giudici amministrativi e che potrebbe consentire da subito la riapertura della caccia nelle Isole minori ed alla lepre italica, fuori dalle Zps.